10 spunti dalla Supercoppa di Spagna
5-2 per il Barcellona e festa blaugrana che allontana i temi economici che infestano il club ormai quotidianamente. Nella Finale di Supercoppa di Spagna, trasmessa in Italia dal canale youtube di Cronache di Spogliatoio, è successo di tutto. Dal 4-1 del Barça nel primo tempo fino all'espulsione di Szczesny che ha riaperto la Finale solo idealmente nel secondo.
Ecco alcuni spunti dal Clasico giocato a Jeddah tra Real Madrid e Barcellona.
1. 9-2 il bilancio nei 'Classici' della stagione
Un poker al Bernabeu e una manita in Arabia Saudita. Il Real non sa più come si gioca un Clasico, incastrato in problemi da big match che stanno perseguitando Ancelotti nella corrente stagione. È di 9-2 il bilancio stagionale tra blancos e blaugrana, una differenza che non si vedeva probabilmente dai tempi del miglior Lionel Messi.
2. Un Real senza equilibrio
Si avvicina quella fase dell'anno in cui i blancos cominciano a dominare in patria, in Europa e nel mondo, quei mesi cruciali in cui si decide ogni competizione. Tuttavia, mai come in questa stagione, il Real Madrid è apparso con poco equlibrio e certezze. Premesse negative che sollevano interrogativi riguardo alla capacità di riprendersi dopo una sconfitta così sonora.
3. Raphinha tra i migliori attaccanti al mondo
Ormai si può dire anche senza stare attenti a dividere il reparto in prime, seconde punte e ali. Raphinha è tra i migliori al mondo. Incide nei big match, partecipa ai gol come Lewandowski e agli assist come Yamal. 22 gol e 11 assist in 28 gare stagionali.
4. L'addio di Kroos si fa sentire
Qualche mese fa si sentiva soltanto, adesso sembra evidente guardando le prestazioni del Real contro squadre dello stesso livello. L'addio di Toni Kroos ha inciso sul presente blanco, a cui il calciomercato ha portato Kylian Mbappé, ma non un equilibratore in grado di ereditare le redini del tedesco.
5. La maturità di Lamine Yamal
Della classe e del genio si è parlato ampiamente. Oggi vogliamo sottolineare la maturità di un campione che compirà 18 anni solo il prossimo luglio. Una freddezza unica nel gestire i momenti e i palloni cruciali della partita che non è dovuta soltanto al talento innato. La si rintraccia nel piatto intelligente e chirurgico per pareggiare il vantaggio di Mbappé, nella gestione del contropiede del 4-1 e ancora nella sostituzione a inizio secondo tempo, senza battere ciglio, dovuta al rosso di Szczesny.
6. Mbappé e Vinicius Jr a corrente alternata
Quando funziona uno, l'altro fa fatica. Un protagonismo che sembra alternato e che non è molto comune tra gli attacchi più forti della storia, almeno in Spagna. Dopo la MSN e la BBC, il tridente delle meraviglie è oggi formato da Yamal-Lewandowski-Raphinha, nella stagione in cui tutti attendevano Vinicius-Mbappé-Rodrygo.
7. La scoperta Marc Casadó
Sembra giochi da sempre con il Barcellona, invece ha iniziato a farlo con regolarità soltanto in questa stagione. L'emergere del 2003 Marc Casadó non era previsto e oggi, al centro della mediana blaugrana, è quasi irrinunciabile. L'ennesimo esperimento positivo della Masía.
8. Si parla già del successore di Ancelotti
Alcuni lo attendeva questa estate, ora si vocifera di un arrivo probabile nella prossima stagione, e il tutto nonostante Carlo Ancelotti abbia un contratto fino a giugno 2026. Nell'opinione pubblica il sostituto naturale del tecnico più vincente della storia dei blancos sarà Xabi Alonso e per molti il ciclo di Carletto è finito in anticipo.
9. Il primo titolo di Hansi Flick
Il primo di una serie che potrebbe essere molto lunga, oppure no. Il Barcellona di Hansi Flick, dopo il dominio iniziale in Liga, ha conosciuto periodi negativi che ora lo posizionano al terzo posto, a -6 dall'Atletico Madrid e a -5 dal Real. Ha vinto la Supercoppa spagnola umiliando i blancos per la seconda volta in stagione, ma in casa blaugrana la fiducia dura spesso meno che in altri luoghi.
10. Nonostante tutto, il Real Madrid è lì
Sì, il primo titolo è andato, spazzato via da una manita che verrà ricordata per diverso tempo, con il significato particolare che Piqué gli ha voluto concedere anni fa. Tuttavia, è ancora molto presto per disegnare come negativa la stagione dei blancos. In Liga Ancelotti, secondo a -1 dal Cholo, è ancora ampiamente favorito, e in Champions League (il suo terreno preferito) il Real ha per ora scongiurato il pericolo di restare fuori dalle prime 24.