90min difficili, 10ª giornata di Serie A: il Como
Eccoci, dopo tre giorni dall'ultima puntata e a tre giorni dalla prossima. Il turno infrasettimanale, coinciso con la decima giornata, ha intensificato la produzione di 90min difficili, costringendoci a scegliere ancora tra le dieci sfide del massimo campionato italiano disputate tra martedì 28 e giovedì 31 ottobre.
90min difficili è una serie nella quale viene evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre di Serie A, in ogni giornata, dalla 1ª alla 38ª. Un viaggio, un appuntamento settimanale da non perdere accompagnato da una nuova grafica e altre novità che saranno sviscerate nel corso della stagione.
- 90min difficili, 1ª giornata di Serie A: il Napoli
- 90min difficili, 2ª giornata di Serie A: la Roma
- 90min difficili, 3ª giornata di Serie A: l'Atalanta
- 90min difficili, 4ª giornata di Serie A: il Venezia
- 90min difficili, 5ª giornata di Serie A: l'Inter
- 90min difficili, 6ª giornata di Serie A: il Parma
- 90min difficili, 7ª giornata di Serie A: il Milan
- 90min difficili, 8ª giornata di Serie A: il Lecce
- 90min difficili, 9ª giornata di Serie A: la Roma
Dopo un'analisi sommaria della giornata, senza crolli particolari delle big, lo sguardo si è rivolto a una delle neopromosse, l'ultima (potete consultare l'elenco puntato sopra) a comparire in questa rubrica. Il Como di Cesc Fabregas è crollato al Sinigaglia contro una Lazio che si è dimostrata straripante anche senza alcuni dei suoi punti fermi.
Distrazione e cattiveria
Può capitare. Capita a grandi squadre con ambizioni completamente diverse come la Roma e ad altre che non sono neopromosse come il Verona, il Genoa o il Lecce. Subire una goleada fa ovviamente più male rispetto a perdere di uno, 2 o 3 gol, ma poi, digerito l'amaro della sconfitta, va gestita come una gara da 0 punti, da analizzare senza aggiungervi considerazioni troppo fataliste.
È l'analisi di Cesc Fabregas, allenatore in panchina da poco, leader in campo da oltre una decade, che anche a caldo è riuscito a commentare lucidamente la debacle del Sinigaglia contro il club biancoceleste.
Loro sono una grande squadra, complimenti alla Lazio. Non era una partita da 5-1, ma loro sono più forti di noi senza dubbio. Vado a casa deluso per la mancanza di aggressività dei miei ragazzi. Per vincere dobbiamo fare di più, specialmente in casa. Ci vuole più attenzione ed alzare il livello: dobbiamo essere umili e lavorare di più. Io voglio perdere, ma con aggressività, grinta e cuore. Dobbiamo alzare il livello.
L'accettazione della maggiore qualità biancoceleste non come alibi, ma come elemento per spronare i propri ragazzi a fare di più. Quel di più visto a Bergamo e trasformato in una sorprendente vittoria e apprezzato anche al Maradona, con un Como uscito sconfitto, ma capace di giocare alla pari del Napoli di Conte per larghi tratti di partita.
Quando arriviamo davanti alla porta dobbiamo segnare con coraggio e cattiveria. Questo fa la differenza. Noi con le stesse opportunità abbiamo fatto un gol. Dobbiamo migliorare in queste cose.
Distrazioni e quei dettagli che hanno marcato la differenza da tre punti tra le due squadre. Dal calcio di rigore causato da Dossena dopo un salto scomposto con il braccio immotivamente largo, fino all'incidente di Audero su un tiro potenzialmente innocuo di Pedro che è diventato il 2-0 capitolino; è ancora la mancata cattiveria sotto porta, evidenziata in modo plateale nell'occasione sciupata da Cerri.
Non una prestazione totalmente negativa di una squadra la cui crescita è sempre più apprezzabile ad occhio nudo. L'infortunio di un Perrone sempre più protagonista è una brutta notizia per i lariani, che intanto possono però godersi i sacrifici e la grinta di Kempf, la personalità di un Nico Paz destinato a grandi palcoscenici, ma anche la costanza di Fadera e la capacità (messa in dubbio da molti a inizio stagione, tra cui me) di Patrick Cutrone di far reparto da solo.
È un Como, un Fabregas che conosce l'autocritica, ma che sa anche limitarla. Si può parlare dunque del risultato del Sinigaglia come un 1-5 in cui non dare troppo risalto alle ultime due reti subite: "Il quarto e il quinto gol li abbiamo presi "alla disperata". Di quelli parlerete voi romani sui giornali domani". Una manita che sarebbe ingiusto scalfisse le certezze seminate, e in parte già raccolte, da una squadra propositiva, che ha deciso di puntare a salvezza con un approccio opposto alla piaga conservativa che spesso si abbatte sulle neopromosse.