90min difficili, 15ª giornata di Serie A: il Verona

Un'altra umiliazione in casa e la questione esonero.
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Verona / 90min difficili
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Il martedì mattina, quando subentrano le coppe europee e il ricordo dell'ultimo turno di Serie A inizia già a sfumare. Siamo arrivati al 15° appuntamento del campionato italiano di calcio, alla 15ª puntata della nostra rubrica 90min difficili.

90min difficili è una serie nella quale viene evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre di Serie A, in ogni giornata, dalla 1ª alla 38ª. Un viaggio, un appuntamento settimanale da non perdere accompagnato da una nuova grafica e altre novità che saranno sviscerate nel corso della stagione.

È inevitabile un'altra ripetizione, la seconda stagionale. Dopo la Roma, tocca al Verona, passato nel giro di un paio di settimane dalla manita ricevuta dall'Inter al poker inflitto dall'Empoli sempre al Bentegodi, dove i tifosi hanno vissuto un altro weekend da incubo.

Un'altra goleada

È successo ancora, poco dopo il quarto d'ora di gioco e fino al termine della prima frazione. Il Verona si è sgretolato all'apertura della prima crepa, è franato su se stesso consegnando all'Empoli una vittoria roboante e ai suoi tifosi un'altra umiliante sconfitta. Dopo un approccio tutto sommato buono e la parvenza di solidità mostrata a Cagliari, in cui era caduto soltanto di misura, il club scaligero si è arreso ai toscani concedendo 4 reti tra il 15° e il 41° minuto del primo tempo.

Un errore che genera l'altro, una disattenzione grave che è sembrata ancora una volta, all'istante, incidere direttamente sul morale e sulla capacità di reazione di tutti i protagonisti, o quasi. È Magnani a propiziare il fortunato sbaglio che conduce al tiro di Esposito deviato (sempre da lui) e valso il vantaggio con una traiettoria carambolata all'incrocio dei pali. La vecchia scuola suggerirebbe che non si stoppa il pallone in area di rigore, la nuova che in condizioni di tranquillità lo si può fare, ma con un'attenzione superiore alla norma (il tutto è propiziato dallo scivolone iniziale di Bradaric).

Poi, qualche minuto più tardi (4), un altro errore di sufficienza almeno concettuale dei veronesi. Belahyane ha forse un eccesso di fiducia quando riceve uno scomodo passaggio centrale da Dawidowicz; sottovaluta la capacità di pressione dei toscani che nel 3 contro 2 generatosi al limite dell'area non sbagliano e raddoppiano subito con Esposito.

Sono le prime due pesantissime sentenze che indirizzano la sfida verso binari difficilmente recuperabili. Segue il tiro deviato in rete di Liberato Cacace e il mancino tagliente del subentrato (sempre nel primo tempo) Lorenzo Colombo, che riporta la distanza a tre gol di vantaggio dopo che Tengstedt era riuscito ad accorciare. L'Empoli ha anche un'occasione gigantesca di eguagliare l'Inter segnando la manita, ma Anjorin se la divora dopo essersi involato verso Montipò.

L'inevitabile

Il primo tempo si chiude tra bordate di fischi e l'inevitabile destino di Zanetti sembra ormai segnato. 37 gol subiti in 15 giornate di Serie A, 2.5 a partita, 11 sconfitte e 4 vittorie. La sensazione di un'altalena che non riesce mai a stabilirsi vicino al punto di equilibrio, a oscillare in modo meno violento. Il non aver maturato nemmeno un pareggio in quasi metà campionato mostra le difficoltà insormontabili dell'Hellas quando si trova in situazioni di svantaggio (un qualcosa di insostenibile a lungo termine per una squadra che lotta per la salvezza).

Paolo Zanetti
Verona v Empoli - Serie A / Alessandro Sabattini/GettyImages

L'aver portato i giocatori in ritiro dopo l'Inter non sembra aver salvato la panchina di Zanetti, sconfitto successivamente a Cagliari e surclassato nel weekend dall'Empoli. La comunicazione ufficiale dell'esonero non è ancora giunta, ma si tratta senza dubbio dell'ipotesi più calda per provare a svoltare nell'immediato il futuro veronese.

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