90min difficili, 18ª giornata di Serie A: il Bologna
Manca poco, qualche ora, e l'ultima cifra del numero 2024 ci abbandonerà dopo 365 giorni intensi e ricchi di spunti calcistici. Per quanto concerne l'anno solare, e in particolare la stagione 2024-25 ci riteniamo soddisfatti: non abbiamo mai saltato una puntata di 90min difficili, e voi?
90min difficili è una serie nella quale viene evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre di Serie A, in ogni giornata, dalla 1ª alla 38ª. Un viaggio, un appuntamento settimanale da non perdere accompagnato da una nuova grafica e altre novità che saranno sviscerate nel corso della stagione.
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Il 18° turno ci offre un nuovo ingresso in rubrica, inaspettato per il momento di forma delle squadre che si sono affrontate nell'ultima partita dell'anno. Il Bologna di Vincenzo Italiano è crollato in casa sotto i colpi del Verona di Zanetti, al termine di 90min molto difficili.
Dominio e ribaltamento
Al fischio finale gli xG sono 1.87 a 0.80, i tiri 23 a 8, i calci d'angolo 11 a 6 , il possesso palla 67% a 33%, le grandi occasioni 4 a 1 e il tutto con la squadra di casa in inferiorità numerica per quasi un tempo (il secondo). Il dominio del Bologna, oltre al legno colpito da Odgaard e a un paio di ottimi interventi di Montipò, si è percepito chiaramente.
Il gol cucinato in salsa argentina da Castro e il giovane Benja Dominguez faceva presupporre una serata diversa, ma poi la giocata thriller di Jhon Lucumì e la follia di Tommaso Pobega hanno contribuito direttamente a ribaltare un'inerzia che pendeva decisamente verso l'ultima vittoria dell'anno dei felsinei. Il Verona, in crisi ma comunque combattivo e affamato di punti salvezza, è stato cinico con 3 gol realizzati a fronte di soltanto 0.80 xG creati. Si tratta di una squadra che dopo i vari disastri interni è riuscita a vincere due partite consecutive in trasferta (entrambe con il risultato di 2-3), dimostrando al contempo fragilità e forza emotiva e soprattutto di non avere mezze misure. Dopo 18 giornate il Verona di Zanetti non ha mai pareggiato; ha conquistato 18 punti attraverso 6 vittorie, una in più della Roma, una sola in meno rispetto a Juventus e Milan. Sulla creatività delle corse salvezza dell'Hellas rimandiamo però ad altre analisi.
Il focus è sul Bologna di Vincenzo Italiano, crollato a ridosso di capodanno di fronte ai propri tifosi, quando tutti ambivano ad entrare con personalità dentro la corsa Champions League. Trovarsi sotto di una rete a fine primo tempo dopo aver giocato meglio ed essere andati in vantaggio ha bruciato, e al rientro in campo, dopo solo 6 minuti, è maturato l'evento che ha condizionato una sfida recuperabile.
Il gesto inspiegabile di Tommaso Pobega racconta di una difficoltà di gestione del centrocampista, recidivo dopo il rosso rimediato già nel primo tempo dello Stadio Olimpico contro la Lazio. È una reazione, un tentativo di gomitata non chiarito bene dalle immagini di Dazn, dopo il quale Duda resta a terra inducendo l'arbitro a decidere per il massimo della sanzione. Il VAR non lo richiama e il Bologna resta in dieci, ma non sembra.
Non sembra perché i rossoblu hanno una reazione immediata. Spinti dal Dall'Ara offendono e trovano il pareggio ancora con Benja Dominguez, che difficilmente dimenticherà questa pur amara serata. Poi ci provano ripetutamente e appaiono quasi più dominanti della prima frazione. Una reazione che porta Vincenzo Italiano a non mettere mano alla panchina, almeno fino all'80°, e nonostante avesse a disposizione carte come Orsolini, Ndoye, Ferguson, Iling Jr., Karlsson e Dallinga. Un aspetto che verrà in seguito criticato.
Il tecnico cambia poco e cambia tardi, con tre sostituzioni all'89° minuto. Il Verona sfrutta una delle poche occasioni con un cross tagliato in mezzo che viene deviato nella sua porta da Santiago Castro. Autogol, definitivo 2-3 e lacrime probabilmente di frustrazione per l'argentino; 90min difficili e sfortunati per lui e per tutta Bologna.