90min difficili, 28ª giornata di Serie A: la Juventus

La sconfitta peggiore subita allo Stadium.
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Era già buio da un po' quando Lookman e compagni devastavano ogni certezza costruita nell'ultimo mese dalla Juventus di Thiago Motta, almeno in campionato. Una notte difficile da digerire per la squadra bianconera, ferita dalla sconfitta peggiore della propria storia casalinga dal 1967; una debacle in grado di acuire nuovamente una crisi stagionale mai superata.

90min difficili è una serie nella quale viene evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre di Serie A, in ogni giornata, dalla 1ª alla 38ª. Un viaggio, un appuntamento settimanale da non perdere accompagnato da una nuova grafica e altre novità che saranno sviscerate nel corso della stagione.

La scelta della 28ª giornata non poteva essere diversa da questa, in un turno aperto con tanti pareggi, seguito dalle difficoltà delle milanesi contro squadre evidentemente di livello inferiori e chiuso dal pari dell'Olimpico fra Lazio e Udinese. Delle 20 di Serie A è stata la Juventus ad affrontare i 90 minuti più complicati del weekend.

La sconfitta peggiore della storia recente bianconera

A memoria, analizzando gli ultimi anni, ricorderete gli 0-3 inflitti da Milan e Fiorentina in campionato, o ancora dal Villarreal e dal Real Madrid di Cristiano Ronaldo in Champions League. Mai però la Juventus aveva perso nella nuova casa inaugurata nel 2011 con una differenza di quattro reti al passivo. La notte del 9 marzo 2025 verrà ricordata a lungo come la sconfitta peggiore della storia recente bianconera.

Da cosa sia stato generato un parziale così crudele non è intuitivo capirlo; alla vigilia della sfida, fra Juventus e Atalanta erano addirittura i bianconeri i favoriti stando ai bookmakers. Poi, un calcio di rigore evidente ha modificato l'equilibrio iniziale, piegando l'inerzia in una posizione che non ha mai consentito alla squadra di Thiago Motta di rientrare in partita. Un desiderio di andare in avanti quasi adolescenziale ha scoperto tutti i punti deboli che nell'ultimo mese e mezzo erano stati arginati, almeno nel campionato, esponendo gli juventini a una serie di attacchi bergamaschi che non sono riusciti a gestire.

Una stagione difficile e un futuro da valutare

A questo punto della stagione, con una tabella di obiettivi ormai scarna e piena di X (in Supercoppa, Coppa Italia e Champions League), appare lecito domandarsi quale sarà il futuro bianconero. Dubbi che non riguardano soltanto la sfera della guida tecnica, affidata a Thiago Motta, ma anche quella dirigenziale, in cui Giuntoli si è esposto come principale dominatore del calciomercato estivo e in parte anche invernale.

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FBL-EUR-C1-JUVENTUS-TRAINING / MARCO BERTORELLO/GettyImages

La qualificazione alla Champions League resta l'unico obiettivo da raggiungere con 10 partite a disposizione e un vantaggio di un punto da difendere strenuamente. Per la Juventus, e in particolar modo per Motta, sarà il banco di prova decisivo per evitare il probabile esonero a fine anno in caso di mancato arrivo fra le prime quattro. Il club bianconero, che parte in una posizione di netto vantaggio rispetto a tutte le rivali (Roma, Lazio, Fiorentina e Bologna sono ancora impegnate in coppe europee e Coppa Italia), dovrà affrontare quattro scontri diretti contro le squadre citate, tutti in trasferta.

Se il futuro è da valutare, già sono iniziati a circolare i nomi dei papabili allenatori per l'annata 2025-26. La permanenza di Thiago Motta anche in caso di fallimento e il ritorno di Massimiliano Allegri (sarebbe la terza volta) appaiono oggi come ipotesi improbabili. Parte dei tifosi bianconeri sogna il ritorno dell'altro ex Antonio Conte, mentre per quanto concerne le novità, le strade più discusse potrebbero riguardare Gian Piero Gasperini, che non rinnoverà con l'Atalanta, e Roberto De Zerbi, nonostante il contratto fino al 2027 con il Marsiglia.

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