90min difficili, 34ª giornata di Serie A: l'Inter

Il crollo a San Siro con la Roma e il sorpasso del Napoli.
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La 34ª giornata, quella che potrebbe essere ricordata per sempre dai tifosi nerazzurri e da quelli partenopei. Un turno che rischia di aver irrimediabilmente cambiato la prossima squadra Campione della Serie A 2024-25 e che ha momentaneamente scongiurato anche l'ipotesi spareggio Scudetto prevista per l'arrivo di due o più squadre a pari punti in vetta al campionato.

90min difficili è una serie nella quale viene evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre di Serie A, in ogni giornata, dalla 1ª alla 38ª. Un viaggio, un appuntamento settimanale da non perdere accompagnato da una nuova grafica e altre novità che saranno sviscerate nel corso della stagione.

Entriamo nello specifico del turno conclusosi ieri sera per il 34° appuntamento della rubrica. La scelta, stando a quanto affermato sopra, è naturale e logica e deve ricadere sulla squadra capolista della Serie A ormai da più di un paio di mesi. La sconfitta dell'Inter a San Siro con la Roma ha concesso l'occasione del sorpasso al Napoli causando un cambio di gerarchie che appare definitivo a sole quattro giornate dalla fine.

Il passo falso decisivo

Avevamo inserito l'Inter in questa rubrica alla 5ª giornata, in occasione del derby perso malamente contro il Milan, e poi mai più. A testimonianza della bontà del percorso nerazzurro, grande con le piccole, deludenti con le grandi. È questo il dato che emerge quando siamo quasi al termine della Serie A 2024-25 con la squadra di Simone Inzaghi reduce da due sconfitte consecutive, entrambe per 1-0, maturate contro Bologna e Roma.

Simone Inzaghi, Claudio Ranieri
FC Internazionale v AS Roma - Serie A / Giuseppe Bellini/GettyImages

Prima la rovesciata nel finale del fatal Dall'Ara di Riccardo Orsolini, poi il colpo di Matías Soulé a San Siro. L'Inter non si è liberata dalla gabbia costruita ad hoc da Claudio Ranieri a Milano; costretta in un piano tattico studiato alla perfezione dai giallorossi e applicato quasi senza errori per oltre 90 minuti. A stupire non è stata la maggiore brillantezza della squadra capitolina, impegnata con meno frequenza degli interisti, ma la semplicità co cui n gli ospiti hanno colpito a rete e si sono poi divorati diverse occasioni per il definitivo raddoppio.

Poi il discorso riguardante l'incapacità di reagire dei nerazzurri. Lasciando da parte il calcio di rigore negato a Bisseck, i giocatori dell'Inter, sotto di una rete dopo 20 minuti, sono riusciti a produrre solo 1.11 xG attraverso 17 tiri, di cui soltanto 2 nello specchio e nessuno che potesse seriamente spaventare Mile Svilar. Un ulteriore ridimensionamento che arriva non solo dopo la sconfitta di Bologna, ma che si aggiunge all'eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Milan; il tutto a pochi giorni dalla Semifinale di andata di Champions League contro il Barcellona.

Stanchezza e pressione

La stanchezza non si può ignorare, è un fattore che risulta evidente nelle transizioni dell'Inter, sempre più casuali e meno lucide, ma non è nemmeno l'unico elemento a cui ricondurre un periodo inaspettatamente negativo. A tratti, guardando nel complesso alle prestazioni dei nerazzurri su più fronti, è sembrato come se la squadra non riuscisse a essere completamente libera, come se la difficoltà di superare un calendario ricco di impegni delicati e ravvicinati influisse direttamente sulla spensieratezza degli uomini in campo.

Lautaro Martinez
FC Internazionale v AS Roma - Serie A / Image Photo Agency/GettyImages

Ora, con il comando lasciato al Napoli che nutre un vantaggio di 3 punti su 12 a disposizione, l'Inter di Simone Inzaghi ha quasi del tutto trasferito la pressione sugli azzurri. Non è più la squadra che deve difendere, ma quella che deve vincere e sperare in un passo falso altrui. Una situazione che, confrontando i calendari, sarà forse irrimediabile per i nerazzurri anche in caso di conquista di tutti i punti disponibili.

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