Alla scoperta del Barcellona: pregi, difetti e formazione tipo in vista dell'Inter
- Un attacco stellare, ma senza Lewa
- La formazione-tipo del Barça contro l'Inter

L'ultimo avversario prima della Finale. Sono rimaste in quattro nella Champions League 2024-25, le semifinaliste giunte fino a questo turno dopo un percorso che ha visto ostacoli importanti da superare e almeno 12 sfide disputate a partire da inizio settembre. L'Inter, unica rappresentante italiana già da due turni, ha dovuto eliminare Feyenoord e Bayern Monaco rispettivamente agli Ottavi e ai Quarti e avrà il doppio confronto con il Barcellona come passo cruciale per volare a Monaco di Baviera.
Scopriamo il momento, i pregi, i difetti e tante altre cose sui blaugrana di Hansi Flick, prossimi avversari nerazzurri.
I pregi del Barça
È complicato riassumere in poche righe i tanti pregi di un Barcellona che sta dominando in patria e camminando con poche incertezze anche in Europa. La squadra di Hansi Flick non sembrava costruita per dominare su tutti i fronti a inizio stagione, e invece la realtà del campo ha dimostrato che per certi versi i blaugrana sono stati sottovalutati. Il tecnico ex Bayern ha costruito un'idea di gioco solida che ha permesso ai catalani di diventare una delle squadre più prolifiche sul pianeta.
Sommando le statistiche di tutte le competizioni, il Barça ha totalizzato 40 vittorie in 53 partite, con 6 pareggi e 7 sconfitte. Il dato più disarmante riguarda però i gol a referto: 155, che regalano una media vicinissima ai 3 a partita. I blaugrana, fatta eccezione per le due sfide di Liga contro Real Sociedad e Leganés, hanno segnato a tutti gli altri avversari, in 51 occasioni su 53, ed esultano ininterrottamente almeno una volta a partita da metà dicembre 2024. Lo strapotere offensivo del club è senza dubbio l'arma in più che l'ha condotto fin qui.
I difetti del Barça
I difetti vanno rintracciati nelle poche incertezze avute finora, in quelle sfide sofferte e vinte all'ultimo, pareggiate o perse nell'arco temporale di questa lunga stagione. Le partite con Atletico Madrid e Atalanta rappresentano probabilmente gli esempi più calzanti ma, senza andare nello specifico in quanto ogni gara può essere considerata unica, possiamo affermare che le difese a tre non sono l'avversario migliore da scardinare per la squadra di Hansi Flick.
Lo sbilanciamento fra valore degli interpreti nella retroguardia e valore di quelli dal centrocampo in su non dipende soltanto da una differenza di livello dei nomi in campo, ma anche dall'approccio blaugrana, che sacrifica qualcosa in termini di sicurezza per dominare campo e numero di occasioni nei 90 minuti. È in questo deficit di prevenzione che l'Inter di Simone Inzaghi deve provare a inserirsi per punire la spericolata voglia del Barcellona.
I trofei già raggiunti e i giocatori più in forma
Già due trofei in bacheca e l'opportunità reale di posizionarvi accanto i più importanti. Il valore di Copa del Rey e Supercoppa di Spagna è ridotto se facciamo riferimento a un club come il Barça, ma può assumere un peso rilevante per almeno due motivi. Il primo riguarda l'avversario. I blaugrana hanno umiliato il Real Madrid con un netto 5-2 in Finale di Supercoppa e negato ai blancos la Copa del Rey ai supplementari. Due sconfitte brucianti che si aggiungono all'umiliazione dello 0-4 inflitto al Bernabeu in una Liga che dovrebbe mantenere i colori delle coppe sopracitate. Il secondo motivo riguarda invece il sogno Quadruple, che il vantaggio in campionato e la corsa in Champions League rendono raggiungibile arrivati a questo punto.
In forma su tutti c'è probabilmente Pedri. Pendolo della capacità accelerare del Barça e uomo sempre più decisivo del motore blaugrana. Ha trovato una continuità di prestazioni che non si rintracciava dagli esordi e la presenza davanti a lui di un trequartista del livello di Dani Olmo l'ha liberato dalla pressione della giocata decisiva che, come accade sempre in questi casi, è riemersa in modo naturale. Poi Lamine Yamal e Raphinha sui quali ha poco senso spendere troppe parole: si tratta di due fra i migliori esterni del mondo, capaci di sviluppare un'intesa rara nei tridenti dell'ultimo decennio, che si può relazionare solo ai più iconici. Un nome a sorpresa è quello di Jules Koundé, match winner del Clasico di Copa del Rey con il Real Madrid, con un destro sempre più educato e diventato a pieno titolo uno dei migliori terzini in circolazione.
La probabile formazione contro l'Inter, assenti e ballottaggi
Costruire la formazione-tipo contro l'Inter è solo in apparenza facile. Il Barcellona ha almeno tre assenze importanti e diversi ballottaggi che tengono banco a poche ore dalla sfida di andata.
Probabile formazione Barcellona vs Inter, 4-2-3-1: Szczesny; Koundé, Cubarsí, I. Martinez, G. Martín; Pedri, De Jong; Yamal, D. Olmo, Raphinha; F. Torres. Allenatore: Flick
Nonostante il rientro di Ter Stegen, dovrebbe essere ancora Szczesny il titolare fra i pali dei blaugrana, che hanno un dubbio di formazione per reparto. Il primo riguarda il giovane Gerard Martín, probabile titolare a causa dell'infortunio di Baldé, ma in ballottaggio con Araujo, in un cambio di formazione che porterebbe Iñigo Martinez a operare sulla fascia sinistra. Poi un De Jong che compete con Gavi per una maglia dal primo minuto, con Pedri certo della titolarità e Dani Olmo in vantaggio su Fermín Lopez (Casadó è invece infortunato). Lamine Yamal e Raphinha sono intoccabili sulle corsie, mentre a completare l'attacco toccherà ancora a Ferrán Torres, naturale sosituto di un Robert Lewandowski che non riuscirà a recuperare dall'infortunio.
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