Altro che normalizzatore: Ranieri e il rilancio degli outsider della Roma

L'esperto tecnico è andato ben oltre le richieste iniziali: Shomurodov e Soulé come esempi virtuosi
Ranieri con Shomurodov e Soulé
Ranieri con Shomurodov e Soulé / Image Photo Agency/GettyImages
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L'arrivo di Claudio Ranieri alla Roma a novembre, un ennesimo ritorno per condurre la nave in porto, portava in sé l'implicita richiesta dell'intero ambiente giallorosso nei confronti dell'esperto tecnico: vestire i panni del normalizzatore, di allenatore che grazie alla propria esperienza e alla conoscenza meticolosa dell'ambiente potesse salvare il salvabile, evitando che la stagione si tramutasse in un disastro. Le gestioni di De Rossi e Juric hanno portato in sé incognite, casi ripetuti e dissapori che trovavano poi nei risultati un amplificatore certo poco virtuoso: l'Europa divenuta utopia, i veterani osteggiati dalla piazza e l'idea diffusa che la stagione 2024/25 fosse a tutti gli effetti già rovinata sul nascere.

Più di un normalizzatore

Si trattava dunque di prendere le distanze dal caos e dai gorghi di una classifica inquietante per vivere un 2025 più sereno, provando a costruire un futuro diverso e individuando chi potesse o meno far parte del progetto (con affaccio sul futuro, dato il passaggio dietro la scrivania a fine stagione e la partecipazione attiva alla scelta del tecnico di domani). L'impatto di Ranieri sul mondo giallorosso, però, è andato di gran lunga oltre e ci racconta oggi di una Roma reduce da cinque vittorie consecutive in campionato, pienamente in corsa per approdare ai quarti di Europa League e imbattuta da metà dicembre in Serie A. Lo stesso Ranieri ha ammesso, dopo la vittoria di Empoli, che non si sarebbe aspettato che l'impatto (e la risalita conseguente) arrivasse fino a questo punto.

Claudio Ranieri, Paulo Dybala
Dybala e Ranieri / Image Photo Agency/GettyImages

Numeri degni di nota, un ritmo Scudetto a tutti gli effetti: non è un caso che la corsa per una qualificazione all'Europa League si sia clamorosamente riaperta, superando Milan e Fiorentina e recuperando un gran numero di punti sulle dirette rivali. All'interno di un impatto di questo livello c'è anche spazio, evidentemente, per un lavoro meticoloso fatto sui singoli: si è parlato spesso di quanto Ranieri abbia influito sulla crescita di Dybala e sulla capacità della Joya di farsi leader carismatico oltre che tecnico, vivendo una nuova giovinezza e dimenticando discontinuità, voci sul contratto e quelle sul mercato. Accanto a storie così mediaticamente impattanti, però, occorre sottolineare come Ranieri abbia realmente fatto gli interessi del club sia sul fronte strettamente tecnico, recuperando risorse fondamentali nel rush finale, che per la valorizzazione elementi che rischiavano di bruciarsi definitivamente.

Shomurodov-Soulé: protagonisti che non ti aspetti

Il caso più eclatante è quello di Eldor Shomurodov, passato dal ruolo poco invidiabile di esubero pronto a partire nel mercato invernale a quello - del tutto inatteso - di alternativa credibile a Dovbyk, di elemento da schierare con continuità sia dal primo minuto che nel corso della ripresa. Si tratta, con tutta probabilità, del vero miracolo di Ranieri pensando alle risorse riscoperte, alla capacità di far sentire parte integrante del gruppo anche chi a lungo appariva alieno, già proiettato altrove. Occorre sottolineare poi come il tecnico giallorosso stia rilanciando anche profili come Matias Soulé e Baldanzi, il primo in particolare è stato spronato fin da subito da Ranieri e - numeri alla mano - sta raccogliendo i frutti di quanto seminato.

Eldor Shomurodov of AS Roma celebrates with Matias Soule of...
Eldor Shomurodov e Soulé / Insidefoto/GettyImages

L'input del tecnico era chiaro e si legava alla necessità di unire doti tecniche e spunto in dribbling alla necessità di essere decisivo, di generare pericoli e giocate funzionali oltre che esteticamente pregevoli: in campionato l'ex Frosinone è partito da titolare nelle ultime quattro partite e ha trovato due gol e un assist, diventando incisivo e non più fumoso come in precedenza. Il recupero di Shomurodov e di Soulé si affianca poi a quel percorso, che in effetti ha avuto luogo, di normalizzazione anche rispetto alle posizioni in cui i calciatori venivano impiegati: Angelino ha finalmente liberato il proprio potenziale in fase offensiva, spingendo, arrivando al cross e alla conclusione (come dimostrano i quattro gol stagionali in aggiunta a sei assist). Quanto si richiedeva a Ranieri, come uomo della provvidenza, ha dunque trovato un ulteriore salto di qualità e ha permesso alla Roma di connettere in modo stretto il rilancio dei singoli a quello del gruppo: un punto di partenza fondamentale per vivere un finale di stagione insospettabilmente stimolante.

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