Analisi della Serie A dopo un terzo della stagione
- Sorprese e delusioni
- Europa e retrocessione in pochi punti
12/36. Dodici su trentasei, dodici/trentaseiesimi o semplicemente quasi un terzo. La prima parte della trilogia in cui possiamo idealmente dividere la Serie A si è conclusa, con una sosta Nazionali (l'ultima del 2024) a trasmettere la sensazione di fine di un periodo intenso dal punto di vista degli impegni calcistici.
Tireremo vari bilanci del massimo campionato italiano, un altro sarà tra 7 giornate, quando lo stesso sarà giunto all'esatta metà, il 5 gennaio 2025. Tuttavia, annoiarci non è una possibilità e sovvertire la divisione classica dei giudizi è sempre piacevole. Proviamo, con un terzo di Serie A alle spalle, a raccontare le sorprese e le delusioni (club), i migliori marcatori e le lotte principali che inglobano anche le altre (Scudetto e salvezza).
Le sorprese (club)
La Fiorentina e la Lazio e, solo in parte, l'Atalanta. Le sorprese in positivo della Serie A riguardano quasi esclusivamente la parte superiore della classifica. E a spiccare sono proprio i primi due club, che in estate hanno cambiato volto in panchina e, dopo un avvio normale, sono usciti dalle abitudini del passato impennando la propria media punti (2.08 pp). La proiezione sulle 38 giornate porterebbe le stesse a 76, una cifra che potrebbe addirittura valere la qualificazione alla prossima Champions League per Raffaele Palladino e Marco Baroni.
Tra le altre, capaci di spiccare a metà classifica (sempre dopo un cambio di guida tecnica) si intravedono l'Udinese e l'Empoli, entrambe salve all'ultima giornata nella precedente Serie A (a spese del Frosinone). Kosta Runjaic ha curato la pareggite friulana portando già 5 vittorie nel suo archivio italiano, mentre Roberto D'Aversa ha convinto fin da subito con risultati importanti, giocando alla pari di molte big e perdendo soltanto 3 volte da inizio stagione.
Le delusioni (club)
La delusione principale è ovviamente la Roma, prima di Daniele De Rossi, poi di Ivan Juric e ora in attesa del nuovo tecnico. 12 giornate valse 13 punti e due esoneri, che rendono i giallorossi già fuori (salvo miracoli) da ogni discorso europeo (o almeno dal principale, la Champions League) e rappresentano una delle peggiori partenze della storia recente.
Leggermente deludenti Monza e Torino che, nonostante siano comunque in linea con gli obiettivi, mostrano diverse debolezze in più rispetto alle ultime stagioni, nelle quali si erano entrambe affacciate alle porte dell'Europa.
I migliori marcatori
Mateo Retegui è stato il dominatore indiscusso del primo terzo di stagione e, se riavvolgiamo il nastro ad agosto, a sorprendere è soprattutto il fatto che l'attaccante della Nazionale italiana non era previsto nei piani di Percassi e Gasperini durante il ritiro (il suo acquisto è arrivato dopo la rottura del crociato di Gianluca Scamacca). Si è ambientato come fanno calciatori di classe mondiale, segnando 11 gol in 12 gare che lo rendono il favorito del titolo di capocannoniere.
Segue Moise Kean (8 gol), in una classifica tutta azzurra, come non accadeva da diversi anni. L'altro attaccante della Nazionale è sbocciato a Firenze, rispondendo subito ai dubbi riservati nei suoi confronti riguardo l'aspetto realizzativo. Che due italiani comandassero la classifica marcatori non accadeva dalla stagione 2013-14, con Ciro Immobile primo (22 gol con il Torino) e Luca Toni secondo (20 gol con il Verona).
Tutte le lotte in pochi punti
Forse ogni anno l'entusiasmo per le lotte nelle varie zone della classifica ci induce a dimenticare in fretta le stagioni passate, ma siamo sinceri quando affermiamo che una situazione così caotica, a memoria, non la ricordiamo.
Nella zona alta della Serie A ci sono 6 squadre in due punti, in una corsa che quindi riguarda direttamente Scudetto, Champions League ed Europa League. Non c'è stata nelle prime dodici giornate una squadra che ha convinto sotto tutti i punti di vista riuscendo di conseguenza a scappare dalle altre. Anzi, quelle che hanno lasciato i segnali più positivi non sono le principali candidate al titolo. Crediamo che al caos in questione possa dare una mano la sosta, capace di intervenire spesso per danneggiare le squadre più attrezzate o comunque per mettere in discussione i vari periodi di forma.
Scudetto, Champions, Europa e Conference League
- Napoli - 26
- Atalanta - 25
- Fiorentina - 25
- Inter - 25
- Lazio - 25
- Juventus - 24
- Milan - 18*
- Bologna - 18*
*Milan e Bologna devono recuperare la sfida del Dall'Ara
In fondo alla classifica la situazione si può dire allo stesso modo complessa. Dalle due lotte abbiamo escluso Udinese ed Empoli, rispettivamente 16 e 15 punti, e anche Torino e Roma, 14 e 13.
Le otto che restano sono le più vicini alla zona calda, quella che decide la categoria in cui giocheranno i club nella prossima stagione. Anche qui si parla di otto compagini nel giro di 4 punti. Una distanza breve con diverse situazioni per ognuna. Parma e Como hanno offerto tanti segnali positivi e probabilmente raccolto meno di quanto seminato. Anche Verona e Venezia possono aggiungersi in parte a questo discorso, mentre Genoa e Cagliari hanno già vissuto una fase critica ritrovando poi qualche certezza e il Monza ha Nesta in discussione. Da segnalare la scelta recentissima della dirigenza del Lecce, unica squadra del campionato italiano oltre alla Roma ad aver esonerato il proprio allenatore. Proprio nella giornata di oggi è stato ufficializzato Marco Giampaolo, che prenderà il posto di Luca Gotti.
Salvezza
- Parma - 12
- Verona - 12
- Como - 10
- Cagliari - 10
- Genoa - 10
- Lecce - 9
- Monza - 9
- Venezia - 8