L'audizione di Zanetti sul caso ultras: la posizione del vicepresidente dell'Inter

Il vicepresidente nerazzurro ha negato di aver mai ricevuto minacce e intimidazioni
Zanetti
Zanetti / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Nella giornata di mercoledì il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi è stato ascoltato, come persona informata sui fatti, nell'ambito dell'inchiesta sulle curve milanesi che ha portato agli arresti dei capi ultras di Inter e Milan. Dopo l'allenatore, coinvolto per una telefonata con Marco Ferdico in merito ai biglietti per la finale di Champions League, è stato ascoltato anche il vicepresidente Javier Zanetti.

Indagini sugli ultras: cos'ha detto Zanetti?

L'audizione dell'argentino è durata circa un'ora e mezza, Zanetti ha risposto alla squadra mobile in qualità di persona informata sui fatti (anche in questo caso non si tratta dunque di un indagato): il vicepresidente dell'Inter ha fornito delucidazioni sullo scambio telefonico intercorso tra Inzaghi e Ferdico, già al centro dell'audizione del tecnico. Zanetti ha spiegato che Inzaghi a suo tempo gli avrebbe accennato la questione e ha poi ammesso di averne parlato con "la base della dirigenza", senza però farne parola con Marotta.

Al contempo, spiega calciomercato.com, Zanetti ha negato di aver mai ricevuto pressioni, intimidazioni o vere minacce da parte dei tifosi: le varie chiacchierate intercorse sarebbero avvenute in un clima disteso. Zanetti si sarebbe espresso così col legame coi capi della Nord: "Sono persone che conosco, dopo 30 anni all’Inter, come giocatore e dirigente, e non li ho mai visti fare nulla di male nei confronti del club. Sono uno di quelli a cui si sono rivolti". Zanetti ha anche negato di aver avvertito gli indagati in merito all'inchiesta in corso e di aver avvisato Ferdico del monitoraggio della polizia sulla Nord (in seguito all'omicidio di Vittorio Boiocchi).

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