Avvio negativo ma panchina salda: perché Fonseca al Milan non è in discussione?
È uno dei peggiori avvii di stagione della storia del Milan. No, non è l'opinione di qualche tifoso da bar un po' troppo catastrofista, ma la conclusione spietata del confronto con le annate passate. Finora i rossoneri hanno perso 5 delle 12 partite complessive disputate tra Serie A (3 su 9, il 33%) e Champions League (2 su 3, il 66%). Le 0 vittorie in trasferta e gli 11 punti di distanza dalla vetta in campionato servono poi a rigirare il coltello nella piaga.
Come riporta l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, era dal 2019-20 che il Milan non partiva così male. Ossia dall'annata iniziata con Marco Giampaolo e terminata con Stefano Pioli. Proprio il paragone tra l'era del tecnico parmigiano e il nuovo corso appare impietoso: nei suoi cinque anni in rossonero, Pioli non ha mai raccolto meno di 20 punti dopo le prime 10 giornate, mentre adesso Paulo Fonseca è a quota 14.
Eppure, la posizione del portoghese non appare in discussione. Sempre secondo la rosea, la dirigenza si aspettava delle turbolenze nella prima parte di stagione e per ora non sta prestando particolare attenzione ai risultati. Finora infatti le prestazioni positive, seppur senza trovare sempre i 3 punti, stanno convincendo RedBird a puntare ancora su Fonseca, ma la situazione cambierebbe qualora fosse a rischio la qualificazione alla prossima Champions League, obiettivo minimo del fondo americano.