Beltran al posto di Bove? L'apertura di Palladino e un fraintendimento di base
Gli sviluppi di una stagione, gli eventi fortuiti e le scelte in corso d'opera, possono rendere realistico e valido ciò che a priori apparirebbe persino surreale: si tratta, oggi, di immaginare un calciatore arrivato a Firenze come punta che prende il posto di chi, invece, è stato acquistato come interno di centrocampo tutto corsa e agonismo. Traiettorie distanti quelle di Lucas Beltran ed Edoardo Bove, percorsi calcistici che di base non lasciano intravedere tratti di vicinanza come collocazione tattica o come caratteristiche.
Beltran per Bove: la posizione di Palladino
Eppure, nel 4-2-3-1 sviluppato da Palladino per la sua Fiorentina dopo qualche ostacolo col 3-4-2-1 iniziale, la distanza finisce per accorciarsi: oggi, con la rinuncia forzata a Bove, il tecnico viola si trova a valutare chi schierare come esterno sinistro nel 4-2-3-1 e - in tal senso - la risposta su Beltran è una vera e propria dichiarazione d'intenti: "Lo può fare, non dipende dalla posizione ma dalle caratteristiche generali. Credo sia importante la predisposizione alla fase difensiva" ha infatti affermato il tecnico in vista della sfida di Conference col Lask.
Il concetto di fluidità trova nel lavoro di Palladino la massima esaltazione e non appare solo come un principio sbandierato a priori: sia Bove che Beltran se ne sono fatti portatori, in modo costruttivo e concreto, lasciando intendere quanto il confine tra i ruoli possa essere così sottile da scomparire. Ecco dunque una punta che arretra il proprio raggio d'azione e diventa spesso il primo difensore, nel suo lavoro di pressing e di disturbo sul possesso avversario, ed ecco un Bove capace di reinventarsi come esterno atipico, un jolly capace di "leggere calcio" e di partecipare a entrambe le fasi con acume tattico e generosità.
Non il ruolo ma l'approccio
Tratti di somiglianza, dunque, aspetti che rendono chiaro quanto Palladino possa effettivamente immaginare una Fiorentina - prima o poi - con Beltran, Gudmundsson e Colpani contemporaneamente in campo: il fraintendimento di fondo è quello di ritenere Beltran esattamente sovrapponibile a Bove, una sostituzione in tutto e per tutto. L'argentino ha trovato la propria collocazione ideale sulla trequarti, galleggiando tra metà campo e attacco, ed è dunque verosimile che non finisca per agire da vero e proprio esterno.
In questo senso può apparire intrigante un lavoro di scambio con Gudmundsson, capace di allargarsi e di svariare, permettendo a Beltran di non rinunciare alla collocazione tattica in cui si sta esaltando fin dal suo ingresso in campo a Lecce. Beltran al posto di Bove, dunque, non va letto come semplice avvicendamento ma come ulteriore esaltazione della generosità e della disciplina dell'argentino: se l'atteggiamento sarà quello visto negli ultimi mesi, insomma, il ruolo in cui impiegarlo continuerà a essere funzionale a meccanismi già oliati, senza richiedere rivoluzioni o stravolgimenti.