Bernd Reichart boccia la nuova Champions League e spinge verso la Superlega

Bernd Reichart
Bernd Reichart / Angel Martinez/GettyImages
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Al Social Football Summit 2024 in corso a Roma è intervenuto anche Bernd Reichart, l'amministratore delegato di A-22 Sports Management, l'azienda che sta portando avanti il progetto della SuperLega europea. Queste le sue parole, riportate da calciomercato.com.

"Non credo che il calcio attuale si prenda cura dei tifosi. Non penso ci sia l'attenzione giusta nei loro confronti. Spesso i match e le competizioni non sono così eccitanti come dovrebbero essere e non richiamano l'attenzione. Ci sono sicuramente margini di miglioramento, l'accesso all'industria del calcio è diventato estremamente complicato dal punto di vista economico. Vengono richeiste spese eccessive per seguire la propria squadra del cuore e il calcio è diventato troppo costoso per i tifosi che si trovano a pagare sempre più e tutto li fa allontanare dallo sport perché ci sono alternative più economiche oppure si spostano in alternative come la pirateria. Noi vogliamo offrire in maniera gratuita una piattaforma per i tifosi, più aggiungere un abbonamento premium per avere un contatto diretto con la propria squadra del cuore. Avvicinare i tifosi alle società permette di migliorare gli introiti perché aumenterebbe il merchandising e gli introiti da sponsor".

"La nostra app promuoverebbe l'engagement con questo sport, potrebbero sfruttare tutti i contenuti e vedere tutte le partite, entrando anche a contatto con i giocatori. L'app è già esistente ed è un modo per tenere il calcio al passo con la tecnologia, vogliamo far sì che il calcio resti al passo con gli sviluppi tecnologici per offrire uno spettacolo adeguato alle richieste dei tifosi. Ci sono piattaforme come Netflix, Amazon e Disney che stanno giocando un ruolo più importante per distribuire a livello mondiale il proprio brand. Questo ha offerto enormi potenzialità di crescita: per esempio il calcio femminile ha bisogno di visibilità e un'applicazione simile sarebbe straordinaria per il suo sviluppo. L'industria calcio tende a riconoscere minimi introiti ai broadcaster: l’idea è quella di trasmettere i più importanti match a livello europeo così che possano unirsi centinaia di migliaia di tifosi per poi creare un modello anche a livello nazionale".

"Io provengo dal settore dei media e gli sponsor nel mondo del calcio sono cresciuti tantissimo. La UEFA parla di 5 miliardi di tifosi nel mondo, forse è un ambizioso: si parla di 400 milioni e credo sia un numero più credibile, gli scenari a cui stiamo pensando sono diversi. Penso posssiamo puntare a un pubblico vicino alle 700 milioni di unità".

"La nostra iniziativa (la Superlega, ndr) va presa in considerazione per cambiare la struttura attuale del calcio internazionale. Una competizione gestita direttamente dai club potrebbe aiutare a far diventare globali i club europei. La sentenza porta i club a non dover temere penalizzazioni".

"La nuova formula della Champions League penso non piaccia ai tifosi e non piace neanche a me. Se ogni club gioca sconnesso rispetto ad altri club, senza affrontare le stesse avversarie e poi si ritrova in una classifica unica non funziona. Manca il concetto di casa e trasferta, si stanno creando ancor più partite sconnesse tra loro. Devono essere i club a decidere la formula più adatta alla competizione, non deve essere imposta da qualcuno. Il format che abbiamo proposto a dicembre è frutto degli input dei vari club ma essendo una proposta è soggetta a discussione e revisione. Un calendario non può essere imposto dall'alto, bisogna coinvolgere calciatori e club che sono i datori di lavoro dei calciatori. Il processo deve essere più trasparente".

"Roma non è stata costruita in un giorno, sicuramente ci serve una certezza giuridica e l'abbiamo raggiunta. Ora ci serve il consenso dei tifosi e la sostenibilità per i club a livello economico. Dobbiamo dialogare con le società per far sì che possano collaborare nel migliore dei modi. Dobbiamo creare una versione unificata che sposi le volontà di tutti".