Bove e l'operazione per il defibrillatore interno: le conseguenze sulla sua carriera

Le prospettiva per il futuro di Bove in campo: è nota la differenza tra Itali e altri contesti calcistici
Edoardo Bove
Edoardo Bove / Image Photo Agency/GettyImages
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Una decisione difficile, ma quella migliore da prendere per la sua salute. Edoardo Bove ha acconsentito all'operazione per l'installazione di un defibrillatore sottocutaneo. Lo ha spiegato già da giorni La Gazzetta dello Sport, secondo la quale il centrocampista, che ha avvertito un malore durante la sfida con l'Inter di domenica scorsa, finirà sotto i ferri domani, lunedì 9 dicembre per un intervento chirurgico in cui gli verrà impiantato lo stesso apparecchio di Christian Eriksen, collassato in campo a Euro2021 con la sua Nazionale.

E proprio come il danese, anche Bove sarà costretto a proseguire la propria carriera all'estero. In Italia infatti non è consentito ai professionisti di giocare con un defibrillatore, ma ci sono paesi, come Inghilterra e Olanda, dove questo è permesso. Un passo alla volta: dopo l'operazione e la conseguente convalescenza, il classe 2002 dovrà dirimere la propria situazione tra Fiorentina e Roma.

Come riferisce ancora GdS, la società viola non potrà per forza di cose esercitare l'obbligo di riscatto che sarebbe scattato al raggiungimento del 50% delle presenze stagionali. Pertanto, a fine stagione Bove dovrebbe far rientro alla Roma, club che ne detiene ancora il cartellino ma che provvederà con la risoluzione consensuale del suo contratto in modo da permettergli di trovarsi il prima possibile una nuova squadra per poter rilanciare la propria carriera dopo il brutto spavento di qualche giorno fa.

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