Champions come base per evitare il ridimensionamento: Juve, imperativo quarto posto
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Non si può negare che l'eliminazione ai playoff di Champions League abbia segnato un punto di svolta nella stagione della Juventus, considerando lo sforzo fatto nel corso dell'estate e gli innesti arrivati (seppur in prestito) nel corso della sessione invernale: c'è delusione, è evidente, al netto di una rosa dall'età media ridotta e dalle tante novità (con annessi tempi fisiologici di assestamento). Un'eliminazione, quella dalla Champions, che rende ancor più cruciale l'obiettivo del quarto posto e della conseguente qualificazione alla prossima edizione della principale competizione europea.
Il piano della Juve: Champions come dovere
L'edizione odierna del Corriere dello Sport si concentra sulle priorità attuali in casa Juve, priorità che certo non contemplano le voci destabilizzanti sul futuro: Giuntoli ha portato la squadra a cena nel ristorante di Bonucci, ribadendo la centralità dell'obiettivo quarto posto, ricalcando un po' quanto fatto anche da Thiago Motta con lo scopo di unire il gruppo e creare coesione in un momento difficile (al di là dei successi consecutivi in campionato). La prossima estate dovrà sancire un ulteriore salto di qualità dopo il mercato movimentato del 2024: il piano è triennale, è partito con l'inserimento di tanti elementi nuovi (ben 13) e da investimenti per 225 milioni di euro (solo 60 però nell'immediato, bonus esclusi in estate, 13 in quello invernale).
Per la prossima estate sono già impegnati 70 milioni di euro per i riscatti e per pagamenti rateizzati già stabiliti, così come 30 milioni di euro serviranno per Conceicao (senza contare la volontà di lavorare col PSG per la permanenza di Muani alla Continassa). Un pass per partecipare alla prossima Champions League appare un punto basilare per completare questo progetto a lungo termine, per sancire questo ulteriore passaggio e un rinnovamento che sa di rivoluzione. La partecipazione alla Champions, appena chiusa con delusione dai bianconeri, ha portato 63,4 milioni di euro: una cifra che ha finanziato in sostanza quanto speso dalla Juve in estate. Un meccanismo virtuoso che potrebbe ripetersi però solo in caso di qualificazione alla prossima Champions: in caso contrario un ridimensionamento sarebbe un rischio ovviamente concreto, prospettiva che di certo non rientra nei piani stabiliti a monte dal club.
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