Che tipo di centravanti è Camarda e perché Fonseca ha scelto di puntarci

Il classe 2008 pronto a esordire da titolare: Fonseca lo ha anticipato, lo preferirà ad Abraham
Camarda
Camarda / Image Photo Agency/GettyImages
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La conferenza stampa di Paulo Fonseca, nella giornata di ieri, ha regalato un colpo di scena o comunque ha preparato il terreno per un momento tanto atteso e non soltanto nel contesto rossonero: l'allenatore del Milan ha anticipato che sarà Francesco Camarda a prendere il posto dell'indisponibile Morata, al centro dell'attacco contro il Cagliari (partita in programma alle 18 all'Unipol Domus). Il racconto, quando si parla di giovani, rischia sempre di essere viziato dal mero desiderio di veder esplodere ad alto livello i prospetti più reclamizzati del panorama giovanile degli ultimi anni: si sprecano così le occasioni con cui si diventa predestinato oppure gioiello, nel caso di Camarda il discorso assume poi contorni ancor più netti (sia per quanto fatto a livello giovanile che per le tappe già bruciate in prima squadra).

Da promessa a realtà (a suon di record)

Il mese di novembre è destinato ormai ad appartenere alla storia calcistica del classe 2008: lo scorso anno, il 25 novembre per l'esattezza, Camarda divenne infatti il più giovane esordiente italiano in Serie A, entrando a partita in corso contro la Fiorentina (a 15 anni e 260 giorni). Il rapporto di Camarda coi record non si esaurisce qui: è anche il più giovane calciatore italiano ad aver esordito in Champions League (a 16 anni e 226 giorni) e in questo senso è forte il rammarico per il gol annullato contro il Bruges, a spegnere in parte l'entusiasmo per i primi passi nella principale competizione europea. A proposito di record è evidente che nel mirino del classe 2008 ci sia quello del più giovane marcatore della Serie A con la maglia del Milan (oltre a diventare il secondo debuttante più giovane di sempre in rossonero, alle spalle di Giuseppe Sacchi e davanti a Donnarumma).

Francesco Camarda, Luka Jovic
L'esordio di Camarda / Nicolò Campo/GettyImages

Una parte del racconto è dunque questa, quella dei record e del profilo di predestinato, ma Fonseca non si perde certo dietro a numeri e statistiche storiche nel momento di stilare la formazione: il tecnico portoghese ha già dimostrato in passato di essere ben propenso verso i giovani, anche fuori dal contesto italiano e nel corso dell'esperienza in Ligue 1, ma ieri ha fatto capire come il discorso anagrafico non sia rilevante nelle sue valutazioni. "Per me i giocatori non hanno età, hanno qualità. E lui dimostra tutti i giorni che ha qualità. Morata in questo momento ha un ruolo molto specifico. Morata non è sempre un attaccante, ma tante volte è un giocatore che sblocca le linee di passaggio. Penso che Camarda in questo momento è più pronto di Abraham per fare questo ruolo": parole rilevanti, quelle di Fonseca, da due punti di vista.

Perché Fonseca punta su Camarda?

Innanzitutto sono dichiarazioni che fanno capire come Camarda non venga considerato alla stregua di un giovane da premiare ma, a conti fatti, come elemento abile e arruolabile a tutti gli effetti; d'altro canto c'è il tema delle caratteristiche e della preferenza - senza mezze misure - accordata al classe 2008 rispetto a Tammy Abraham, sulla carta il sostituto più scontato di Morata. Se a livello di fisico e doti atletiche è evidente come Abraham possa fare la differenza, nell'attaccare lo spazio, il discorso cambia forma pensando ad altre qualità che Fonseca cerca nella sua prima punta: l'allenatore rossonero vede in Camarda il seme di un centravanti completo, non solo orientato al gol ma capace di giocare con la squadra e per la squadra, sia pensando al suo lavoro di aiuto in fase di non possesso che valutando la capacità di legarsi meglio ai compagni del reparto offensivo, di portare qualità all'intera fase d'attacco e di dialogare, togliendo anche punti di riferimento rispetto all'inglese.

Francesco Camarda, Paulo Fonseca
Fonseca e Camarda / Image Photo Agency/GettyImages

Fonseca vede dunque in Camarda un possibile alter ego di Morata, senza voler ricorrere a paragoni (al momento prematuri e ingenerosi) ma pesando sulla bilancia ciò che può dare Abraham e il contributo che può invece fornire lo stesso Camarda: l'allenatore rossonero vede (e immagina) qualcosa di più di un semplice finalizzatore e lavora per rendere realtà tale ipotesi, per rendere concreta una suggestione coraggiosa che intriga senz'altro i tifosi rossoneri, gli addetti ai lavori e l'intero panorama calcistico italiano.

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