Chi ha giocato fin qui al posto di Vlahovic? Gli esperimenti di Motta per la Juve
Il big match di domani tra Milan e Juventus, a San Siro, regalerà una prima volta: i bianconeri scenderanno in campo senza Dusan Vlahovic al centro del loro attacco, situazione che non si è mai verificata nelle dodici partite disputate fin qui in campionato e nelle quattro in Champions League. Una circostanza non legata a bocciature da parte di Thiago Motta ma, semplicemente, un'eredità poco gradita di una sosta deleteria per le big italiane: l'attaccante serbo è stato sostituito nel finale della sfida con la Danimarca, nessuna lesione e nessuno stop prolungato (come emerso dagli esami effettuati martedì) ma necessità di saltare la sfida contro i rossoneri, portando Thiago Motta a studiare soluzioni diverse.
Il tecnico bianconero non hai mai nascosto la centralità di Vlahovic, si tratta del resto dell'unica prima punta a disposizione e del solo calciatore - al di là dell'infortunato Milik - a poter occupare senza forzature il ruolo di terminale offensivo nel 4-2-3-1, unendo al lavoro in area di rigore anche il necessario contributo di sponda e spalle alla porta. Non si prospettano rivoluzioni tattiche per la Juve, nel big match col Milan, e resta dunque da capire chi tra Weah, Yildiz e Mbangula partirà dal primo minuto come "falso nove" (accantonando l'ipotesi Koopmeiners, pronto a scendere in campo regolarmente sulla trequarti).
I sostituti "estemporanei" di Vlahovic
Come si è comportato fin qui Thiago Motta a partita in corso, quando ha scelto di rinunciare nei finali di gara a Vlahovic? Pochi minuti per Nico Gonzalez, probabilmente il più adatto per giocare come prima punta in assenza di un centravanti di ruolo: solo 7 minuti nel finale contro la Roma, troppo pochi ovviamente per dare un giudizio. Aspettando il ritorno dell'argentino (dopo uno stop più lungo del previsto) è verosimile che col Milan tocchi a Timothy Weah, utilizzato generalmente come ala ma sfruttato anche da prima punta in due occasioni: nella ripresa contro il Napoli, dopo un pessimo primo tempo di Vlahovic, e contro il Lille in Champions League (per 20 minuti).
La vena realizzativa mostrata dallo statunitense nelle ultime uscite, anche partendo dal consueto ruolo di esterno, trova nel suo passato da attaccante vero e proprio una sponda fondamentale, tale da farcelo immaginare in queste vesti anche col Milan. Ai tempi del Celtic e in parte anche al Lille, pur con una punta più strutturata accanto, il figlio d'arte era effettivamente considerato un attaccante più che un esterno, con un arretramento che si è poi realizzato nel corso della carriera. Lo stesso Weah si è espresso con favore sulla possibilità di agire da punta, pur con caratteristiche diverse da Vlahovic. Per quanto riguarda Yildiz, impiegato ormai stabilmente come esterno sinistro, non ci sono state fin qui occasioni per vederlo agire da falso nove: si sottolinea come inizialmente Thiago Motta lo abbia utilizzato come trequartista (nelle prime tre giornate di Serie A).
Mbangula ha trovato spazio come prima punta nel finale del rocambolesco 4-4 con l'Inter, appena 13 minuti in queste insolite vesti e un minutaggio troppo ridotto per trarre conclusioni. Come nel caso di Weah, andando a ritroso tra le stagioni, notiamo comunque dei precedenti come seconda punta (non dunque come terminale offensivo in senso stretto). Il dato da sottolineare, al di à del minutaggio dei sostituti, è l'assenza di un riferimento offensivo vero e proprio in grado di rimpiazzare Vlahovic per compiti e caratteristiche: contro il Milan occorre dunque immaginare un attacco fluido, privo di riferimenti fissi, con la prima punta di turno che si troverà a svariare e a scambiarsi a turno con uno dei due esterni (Yildiz e Conceicao nello specifico) o con Koopmeiners.