Claudio Ranieri può risollevare la Roma con queste tre mosse?

  • Fiducia nei propri mezzi, equilibrio tattico e difesa bunker
  • Idea tattica e camaleontica (se necessario)
  • Gettare il cuore oltre l'ostacolo
Claudio Ranieri
Claudio Ranieri / Alessandro Sabattini/GettyImages
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In casa Roma si fa largo sempre più il nome di Claudio Ranieri come nuovo allenatore dopo l'esonero di Ivan Juric. La proprietà Friedkin avrebbe scelto il tecnico di Testaccio dopo aver pensato altri nomi come quelli di Roberto Mancini, Frank Lampard e Rudi Garcia. È l'ex mister del Cagliari l'uomo prescelto per risollevare una situazione difficile che vede la squadra capitolina più vicina alla zona retrocessione che alla zona europea, con uno spogliatoio bollente e un clima pesante tra la tifoseria che ha deciso di contestare apertamente squadra e società.

Ranieri è il nome che unisce tutti, un po' come è stato Daniele De Rossi dopo l'esonero di José Mourinho. L'ex allenatore del Cagliari dopo l'ultima esperienza in Sardegna, terminata con la salvezza nella scorsa stagione, ha dichiarato di volersi godere famiglia e nipoti, chiudendo la sua carriera con i club e lasciando aperta l'opzione per una nazionale. Nelle ultime settimane però qualche dichiarazione rilasciata ai media ha lasciato trasparire una certa astinenza dal campo e la chiamata della sua Roma diventa irrinunciabile anche per uno come lui.

In attesa di conoscere novità e dettagli sul ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma, proviamo ad analizzare come potrebbe risollevare le sorti della squadra capitolina e quali saranno le prime mosse da tecnico giallorosso.

Ranieri alla ricerca dell'equilibrio difensivo nella Roma

Andando ad analizzare il lavoro svolto nella sua ultima esperienza a Cagliari, quando venne chiamato a stagione in corso a fine dicembre 2022 per raddrizzare una situazione pericolosa con i sardi lontani dai primi posti in Serie B e senza un'identità di gioco, si può ipotizzare che una delle prime mosse di Claudio Ranieri alla Roma sarà trovare l'equilibrio e creare una difesa solida. Per questo motivo non è da escludere una partenza con la difesa a tre e due quinti di centrocampo più difensivi che offensivi.

Il 3-5-2 potrebbe essere il modulo giusto per trovare certezze difensive, equilibri tattici e migliore l'autostima della squadra giallorossa. Un lavoro di almeno uno o due mesi. Tutto dipende da quanto la squadra risponderà alle richieste di Ranieri. Probabilmente la difesa sarà formata da Mancini, Ndicka e Hermoso, con Celik e Angelino sugli esterni. Una difesa a tre, ma sulla carta è a cinque. A uno tra Baldanzi, Dybala e Soulé sarà affidato il compito di dare qualità in attacco, ma non è da escludere che in alcune partite si possa optare per un attacco a due formato da giocatori rapidi e tecnici, rinunciando al centravanti fisico.

Roma camaleontica con Ranieri

Concluso il periodo della ricerca delle certezze, dell'equilibrio e dell'autostima, si passa alla duttilità tattica. A Cagliari, forse per gli uomini a sua disposizione e per i risultati altalenanti, ha spesso cambiato modulo a seconda delle situazioni. Una volta trovata fiducia nella fase difensiva della squadra (non tanto come organizzazione tattica ma dal punto di vista mentale e tecnico dei giocatori stessi) ha creato una formazione camaleontica, capace di trasformarsi di gara in gara tatticamente, preferendo come idea tattica di base la difesa a quattro e il trequartista dietro le due punte. Questa scelta era legata alla necessità di rendersi più pericolosi in fase offensiva.

Opzione possibile anche nella Capitale? Assolutamente sì. Dipenderà tanto dalle risposte che otterrà con il modulo iniziale scelto per trovare equilibrio e blindare la difesa. È possibile che le qualità tecniche del centrocampo e dell'attacco della Roma, oltre a garantirgli stabilità difensiva possano dare garanzie anche in fase d'attacco. In caso contrario, una volta ottenuta fiducia nel lavoro difensivo dei suoi giocatori, troverà la soluzione tattica di base più idonea per creare pericoli anche alle difese avversarie, cambiando di tanto in tanto per cercare nuove soluzioni.

Il cuore per dare l'assalto all'Europa

Se Claudio Ranieri dovesse accettare la panchina della Roma, l'obiettivo non sarà semplicemente traghettarla a fine stagione per fare meno danni possibili, ma sicuramente metterà come obiettivo minimo la qualificazione in Europa, che sia Conference o Europa League poco importa, senza dimenticare il cammino europeo che potrebbe portare - in caso di vittoria finale - alla qualificazione diretta in Champions League.

Le squadre di Ranieri - come abbiamo constatato nella sua esperienza a Cagliari - gettano il cuore oltre l'ostacolo. Dalle rimonte nei playoff al gol allo scadere nella finale per la Serie A, fino ai gol in pieno recupero nel suo ultimo campionato e alla corsa che sembrava impossibile verso la salvezza (con tanto di dimissioni per dare una scossa allo spogliatoio, rifiutate dai giocatori stessi che hanno preteso la conferma del mister fino a fine stagione, assumendosi totalmente le responsabilità dei risultati): Claudio Ranieri riesce ad entrare nella testa dei giocatori come pochi tecnici al mondo e questo può portare - non sempre - a risultati inaspettati.


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