Conceicao ai titoli di coda, il Milan valuta il ritorno di Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri è il nome "nuovo" per la panchina del Milan? Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore di Cagliari e Juventus potrebbe tornare a sedersi sulla panchina dei rossoneri dopo l'esperienza avuta durante l'era Berlusconi - con la vittoria del suo primo Scudetto. Il profilo del mister italiano piace sia a Fabio Paratici che Igli Tare, ossia i due direttori sportivi in corsa per entrare nello staff dirigenziale del Milan (con l'ex laziale in vantaggio, per ora).
È allenatore d'esperienza, capace di adattarsi alla rosa a sua disposizione e abile a gestire anche giocatori di peso all'interno dello spogliatoio. Arriva anche da tre anni di Juventus - seconda esperienza dopo il ciclo precedente con i tanti titoli nazionali vinti e le due finali di Champions League perse - non esaltanti (anche per situazioni extracalcistiche che hanno coinvolto il club juventino) e ha grandissima voglia di rimettersi in discussione per dimostrare il proprio valore. Conosce l'ambiente Milan e ritroverebbe Mauro Tassotti, tornato in rossonero poche settimane fa (in aiuto al Milan Futuro che sta faticando nella sua prima stagione in Serie C).
Ultimo indizio, ma non per importanza, il rifiuto all'offerta monstre arrivata dalla Saudi Pro League. Max Allegri - se dovesse diventare nuovo allenatore rossonero (ma occhio alla concorrenza di Cesc Fabregas e Roberto De Zerbi) - si ritroverebbe un Milan da ricostruire considerando l'addio probabile di diversi pezzi da novanta dell'attuale rosa come Theo Hernandez e Rafael Leao, ora considerati cedibili e probabilmente anche fonte di guadagno per la rifondazione della rosa rossonera.
Una cosa è certa, o quasi: sulla panchina del Milan il prossimo anno non ci sarà Sergio Conceicao. Il tecnico portoghese lascerà il club rossonero al termine della stagione. La dirigenza infatti ha in mano la clausola per rescindere il suo contratto - fino al 2026 - immediatamente in caso di mancato raggiungimento del quarto posto. E, salvo imprese clamorose, sarà difficile vedere i rossoneri tra i primi quattro posti in Serie A al termine di questa stagione.
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