Conceiçao su Leao in panchina, sul peso del derby e sui problemi di equilibrio

Il Milan si prepara ad affrontare l'andata della semifinale di Coppa Italia, il derby contro l'Inter. Per i rossoneri è una possibile porta d'accesso all'Europa, giocarsi la conquista del trofeo nazionale ha dunque una valenza in più date le difficoltà in campionato. Sergio Conceiçao, tecnico rossonero, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della stracittadina contro i nerazzurri. Queste le sue parole:
Il peso della sfida: "Sono state partite importanti per noi perché ha deciso un titolo. Il derby è sempre una partita importante, per il contesto, per tutti. I momenti sono diversi. Qualche giocatore anche diverso in campo e vediamo di fare una buona partita. L'Inter è una squadra fortissima, dal lavoro solido, ma noi vogliamo entrare forte in partita e raggiungere quello che vogliamo, che è vincere" riporta MilanNews.
Le condizioni del gruppo: "Il gruppo sta bene. Anche Ruben è stato operato, sta bene. Tornerà oggi. Sono tutti disponibili. Abbiamo ancora domani per lavorare, oggi abbiamo fatto lavoro differenziato per chi ha giocato di più a Napoli. Domani lo faremo ancora, senza alcuna intensità. Tutti sono disponibili, perciò spetta a me scegliere. Certo dopo la partita sono più bravo a capire cosa dovevo o non dovevo fare. Domani presentiamo un undici titolare forte e penso che i giocatori che sono in panchina che hanno già dato una risposta fantastica".
Corsa all'Europa: "Abbiamo questa coscienza che abbiamo una partita da fare, e non a tutte queste situazione, Dobbiamo entrare forti in partita e vincere. È chiaro che è la strada più corta per arrivare in Europa. In campionato mancano però ancora partite da fare e vincere".
Su Gimenez: "Un periodo di ambientamento è assolutamente normale. Gimenez arriva, fa 4,5 gol, poi ha un calo. Ma succede a tutti i giocatori perché quelli italiano è uno dei campionati migliore al mondo. L'aiuto più grande che gli posso fare, è che quando sono arrivato in Italia mi hanno dato della pippa, poi ho fatto gol in finale di Supercoppa contro la Juventus e mi hanno dato della 'pippina'. Alle volte è meglio lasciarlo nel suo spazio e guadagnare quella fiducia che lui ha".
I derby in stagione: "Sono tutte partite diverse. Il campionato è andato come voi conoscete. L'Inter sta facendo bene, anche il Milan ha vinto il campionato pochi anni fa. Penso che una cosa è che il derby, queste grande sfide, sono sempre diverse. È un anno che a livello di campionato, è vero che il Milan non è abituato a questa classifica. La cosa più importante è focalizzarsi sulla partita di domani".
Le difficoltà di Joao Felix: "La stessa cosa che ho detto di Santi. Non è facile. Ma è normale questa cosa tra i giocatori (riferendosi al colloquio avuto all'intervallo di Napoli con Walker, ndr), a me piacciono quelli che parlano perché la comunicazione è molto importante. La personalità, la comunicazione".
Se la Coppa sposta le valutazioni: "Soddisfatto sicuramente perché vincerei un altro trofeo. Ma prima dobbiamo vincere le semifinali, poi la finale. Non mi piace vivere questo, mi piace vivere con intensità giorno dopo giorno e provare a migliorare la squadra a livello professionale, correggere alcuni difetti che ho da allenatore. Il mio pensiero ogni giorno è di lavorare al massimo e migliorare squadra e me stesso. Adesso pensare tra due mesi, un mese e mezzo, come mi sentirò, non lo so. Adesso non sono la persona più felice del mondo per quello che ho vissuto in questi tre mesi. La squadra col rapporto è benissimo, e si è visto anche a Napoli nel secondo tempo. Bisogna migliorare certe cose che avete detto, ma comunque non è facile per nessuno. Anche perché mi chiamo Sergio, non Sergini".
Un problema di equilibrio: "L'Equilibrio è di tutta la squadra, non solo della linea difensiva. Io sono un allenatore a cui piace avere la squadra compatta. Ma avere la squadra corta quando avanti non siamo "pesanti" a pressare, non abbiamo un comportamento collettivo con quello che pensiamo, è più difficile e siamo più vulnerabili".
Su Leao: "Non è che io ho conosciuto Rafa in Supercoppa. Io conosco tanti giocatori, non è che lo conosco solo per la Supercoppa, perché lo conoscevo già dal Portogallo. Dopo c'è tutta un'evoluzione che lui deve avere. Se lui gioca è intermittente, se dopo lui entra e fa la differenza doveva giocare dall'inizio. Anche io sono perplesso a gente che di calcio parla come parla. Lo devo dire. Rafa continuo con la stessa opinione: a livello di qualità è uno dei migliori al mondo. Dopo bisogna metterlo fuori ed avere la consistenza per arrivare a fine stagione con 25 gol e tanti assist. Se trova questa continuità sarà uno dei migliori al mondo. Deve trovare questa continuità. Non mi chiedete perché non gioca o non gioca. Sono scelte che noi facciamo perché noi vediamo qua tutti i giorni, ed è così, e noi sappiamo delle cose, gestione fisica, come è arrivato, come non è arrivato. Sono io a decidere, mi pagano per questo".
Le difficoltà rossonere: "Non c'entro niente con queste guerre. Io parlo di allenatore. Io sono focalizzato a vincere titoli. Ne ho vinti alcuni, 13, allora è quello. Io sono in questa situazione, al nono posto, quando in Portogallo con squadre che lottavo per non retrocedere ero più sopra. Io sono un allenatore che ogni partita lotta per vincere ed arrivare a traguardi importanti, non per il nono posto".
Se il derby farà la differenza: "Noi possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e vuoto. Se dobbiamo parlare vedete da quanti anni il Milan non vince da quanti anni due titoli. Certo, a livello di classifica è critica, in questo momento non è da Milan. La partita di domani è importante perché ci permette di avvicinarci ad una finale, ad un titolo".
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