Conceiçao sull'infortunio di Maignan e sulla difesa a tre. Poi glissa sull'Europa

Il Milan è tornato a vincere e lo ha fatto convincendo, 4-0 a Udine con due gol per tempo: Leao ha aperto le danze con un gran destro, Pavlovic ha poi raddoppiato poco prima di fine primo tempo, nella ripresa Theo Hernandez e Reijnders hanno chiuso i conti. Queste le parole di Sergio Conceiçao a Sky Sport:
Come sta Maignan: "Due tre cose che ho visto mi hanno impressionato. La preoccupazione per due uomini che sono in difficoltà e ho sentito il pubblico applaudire: devo fare i complimenti ai tifosi dell'Udinese. Loro hanno fischiato il giocatore, ma poi, quando c'è qualcosa sull'uomo, lo hanno applaudito; è un gesto incredibile, che non ho mai visto in 40 anni di calcio. Complimenti a loro. Mike è in ospedale e farà i suoi esami. È stato un gesto molto bello" riporta MilanNews.
La difesa a tre: "Quando c'è stata la sosta, abbiamo lavorato su questo sistema. Poi non potevo cambiare perché in tanti erano tornati a due giorni dalla partita. I giocatori hanno sposato questa idea con la palla e senza palla, con i terzini più protetti. Avevo delle buone sensazioni: non sempre le dimostriamo sul campo, ma oggi sì. Poi okay: oggi sono tre punti e pensiamo già alla prossima partita. Ho visto una squadra solida, compatta, come vogliamo noi. La squadra è disponibile. Molto importante avere le settimane libere".
Vittoria più importante? "La vittoria più importante deve arrivare ancora".
Su Theo Hernandez: "Offensivamente è tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Poi difensivamente volevamo un po' più di aggressività. Così è molto più protetto. I nostri difensori centrale hanno interpretato molto bene la partita. Tutti hanno fatto una buona squadra. Theo così si sente più protetto".
Su Jovic: "A livello offensivo volevamo supporto alla profondità con l'ampiezza di Theo e Jimenez e il lavoro incontro per dare la profondità. Loro sono forti a livello fisico, mentre soffrono la velocità. Jovic ha fatto molto molto bene".
Obiettivo Europa: "Pensiamo a lavorare. Non bisogna parlare più di tanto, fino ad oggi abbiamo parlato tanto e ciò che conta sono i risultati".
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