Conte fa un bilancio dei primi mesi a Napoli e parla delle condizioni di Politano
Ultimo appuntamento del 2024 per il Napoli, impegnato domani pomeriggio al Maradona contro il Venezia nel match valido per la 18ª giornata di Serie A. Poco fa Antonio Conte ha presieduto la solita conferenza stampa della vigilia per dire la sua sui principali temi in orbita azzurra. Ecco le sue dichiarazioni.
Cosa si aspetta di trovare dopo il secondo tempo di Genova e le sue parole? Come ha visto la squadra?
"Guadiamo il bicchiere mezzo pieno, pensiamo al primo tempo. È inevitabile che la partita va analizzata tutta ed abbiamo fatto come sempre, lavorato, analizzato i 95 minuti e siccome ho ragazzi responsabili prendiamo quel secondo tempo come uno spunto per migliorarci. La voglia c'è già, ma questi spunti ti fanno alzare il livello".
Firma per essere tra le prime 4?
"A me non piace mai firmare per traguardi minimi, chi mi conosce lo sa. Poi ognuno di noi sa benissimo quali sono i propri obiettivi, da dove si parte. Ma io non firmo mai per un traguardo minimo, dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo. 38 punti sono tanti, considerando la nostra partenza, è inevitabile che vogliamo confermarci e continuare a migliorare e serve solo continuare a lavorare".
Che bilancio fa dei primi mesi alla guida del Napoli?
"Speriamo di chiudere l'anno 2024 con un'altra gioia ai tifosi, a noi stessi, per festeggiare bene l'ultimo dell'anno. Sono stati 5 mesi molto intensi, mesi vissuti a manetta. L'ambiente è bellissimo, passionale, allenare a Napoli ti dà veramente tanto, ma al tempo stesso è impegnativa sotto diversi aspetti. Molto contento, però, l'obiettivo mio e dei ragazzi, lo dico sempre, è di non aver nessun rimpianto in nessuna situazione e nessuna partita. Noi dobbiamo uscire dal campo con la sensazione di aver dato tutto, senza dire potevamo far meglio".
Come sta Politano? In prospettiva è possibile la convivenza Neres-Kvara?
"Tutto è possibile, tutti possono far parte dell'11 del Napoli, poi sappiamo che ci sono situazioni di equilibrio e bisogna valutare che tipo di partita vai ad affrontare. Ci sono squadre più difensive, più offensive, fai tante valutazioni. Stiam parlando di giocatori che possono determinare, finora abbiamo visto sempre dall'inizio Matteo con Kvicha, nelle ultime due Matteo con David, prima o poi vedrete anche David con Kvicha. Ma questo non significa bocciatura per nessuno. Ieri Matteo ha avuto questo problema intestinale, oggi s'è allenato e valuteremo attentamente. Non ci sarà nessun problema, non lo so quando vedrete le varie soluzioni, ma prima o poi le vedrete".
Quali sono le insidie del Venezia?
"Essendo l'ultimo dell'anno, in pieno periodo natalizia, essere ancora a festeggiare e questo non lo accetterei. Il pensare da parte di tutti ad una vittoria facile solo perché il Venezia penultimo, ma se vediamo le partite in casa della Juve e dell'Inter dovremmo almeno preoccuparci. Hanno un bravo allenatore, hanno una loro organizzazione, dei loro concetti e li abbiamo studiati come giusto che sia ed ora dobbiamo mettere in atto con applicazione perché per noi sono 3 punti fondamentali per mettere fieno in cascina, questi punti ci serviranno".
È presto per dire che per lo Scudetto ci sono Inter, Atalanta e Napoli?
"Non è ancora finito il girone d'andata, è un po' azzardato, poi si possono pensare tante cose. Mancano due partite al girone d'andata, ci sono ancora più di 63 punti in palio.. ero forte in matematica (ride, ndr). L'obiettivo deve essere fare punti e dar fastidio, questo è l'obiettivo primario, stiamo lavorando tanto e vogliamo continuare a crescere".
Il prossimo obiettivo è aumentare i minuti di quel primo tempo di Genova?
"L'obiettivo è di allungare, sì, quello che dobbiamo percepire sistematicamente, in ogni momento, che tipo di gara si sta giocando e che tipo di partita ci viene richiesto. A volte partiamo con quello spartito, siamo preparati su quello, ma quando cambia dobbiamo riconoscere che sta cambiando qualcosa ed adeguarci, ma fa parte di un processo di crescita e di lavoro. Riconoscere il tipo di partita durante la gara stesso è da migliorare per non incepparci e leggere meglio delle situazioni. I ragazzi sono molto applicati".
Non sbagliate mai con le medio-piccole. È forza mentale?
"Incrocio le dita (ride, ndr), non vogliamo essere scaramantici... quando affronti squadre che sulla carta dovrebbero essere inferiori tu devi vincere altrimenti sei mancato di qualcosa, con le pari livello invece puoi dare il massimo come accaduto anche quest'anno e non raccogliere niente pur essendo soddisfatto della prestazione. Con quelle di un livello leggermente inferiore lì dipende solo da te, devi prendertela senza se e ma, senza alibi e scusanti, Noi in queste partite dobbiamo andarci a prendere i tre punti".
Vede più sereno Lukaku? Gli ultimi gol l'hanno sciolto sul discorso della pressione o deve lavorare ancora?
"È uno dei 21 giocatori di movimento che abbiamo, adesso è al top della forma quindi non dobbiamo aspettare chissà cosa, ma è inevitabile che lui è Lukaku e le aspettative su di lui sono superiori rispetto a Mister Rossi, ai 9 normali. Lui ha spessore internazionale, il suo curriculum porta ad aspettative importanti e deve reggerle e continuare a fare ciò che sta facendo. Lui lo sa benissimo, come me, ognuno di noi porta delle aspettative, che ci piaccia o no dobbiamo mantenerle perché in passato si è fatto qualcosa di importante e devi sempre confermarti".
L'innalzamento della qualità passa anche da opportunità sul mercato di gennaio? Può arrivare qualcosa?
"Risposi già l'altra volta, è una questione che non affronterò mai, c'è il club che deciderà cosa fare. Io ho chiesto al club soltanto che ho 21 giocatori, due squadre da allenare ed ho bisogno quantomeno di avere quel numero di giocatori, così abbiamo un buon livello anche durante l'allenamento. Che rimanga almeno quel numero, è la minima richiesta che io possa fare".
Come ha ritrovato la Serie A? In meglio ed in peggio.
"Il livello s'è alzato, rispetto al campionato inglese noi difettavamo sull'intensità mentre oggi s'è alzata molto anche da noi e poi abbiamo tatticamente che trovo nettamente migliore rispetto all'estero. C'è stata un'evoluzione sotto tanti aspetti, proprio come allenatori e visione del calcio e lo si vede anche in Europa. È difficile giocare contro una squadra italiana, Fiorentina due finali di fila, l'Atalanta in EL, l'Inter finale Champions, la quinta in Champions per il ranking, sono tutti segnali che ci dicono che l'Italia è andata avanti ed è un campionato più bello e difficile. È sempre stato difficile affrontare un'italiana, ma oggi siamo cresciuti tanto ed il nostro brand è sempre stato importante nel mondo".