Conte lancia messaggi al club per il mercato e parla del recupero di Buongiorno

Antonio Conte
Antonio Conte / Pier Marco Tacca/GettyImages
facebooktwitterreddit

Non sarà una partita come tutte le altre per Antonio Conte. Sabato pomeriggio il suo Napoli ospiterà allo stadio Maradona la Juventus per la 22ª giornata di Serie A. A due giorni dal match il tecnico dei campani ha parlato in conferenza stampa. Una prima parte dedicata al suo passato bianconero, gli altri temi trattati sono stati il calciomercato, la pericolosità degli avversari e un aggiornamento su Alessandro Buongiorno.

"Alla Juventus sono arrivato nel 1991... da giocatore. Da allenatore sono 14 anni, sì, ma non mi togliete la giovinezza. Alla Juventus ho trascorso sedici anni della mia vita, gran parte della mia vita calcistica. Per me è stata una grande esperienza e un grande insegnamento. Cerco sempre di essere migliore, non solo rispetto alla Juventus ma anche a 24 ore fa. Abbiamo il dovere di cercare sempre di migliorarci quotidianamente, è uno stimolo. Sicuramente mi sento più completo oggi: ho 55 anni e ho avuto esperienze importanti, sia all'estero che da commissario tecnico. Nel percorso immagazzini sempre qualcosa. Devi sempre continuare a studiare ed evolverti se vuoi rimanere in scia, sia dal punto di vista psicologico che umano. Mai sentirsi appagati e cercare sempre l'eccellenza ed è la grande passione che ho che mi porta a farlo, pur bruciando tantissime energie fisiche e nervose".

"Al Napoli serve continuare a fare il nostro percorso, non possiamo pensare di essere già alla fine, significherebbe non dare valore al nostro lavoro. Aspettiamo e continuiamo e ci auguriamo che il percorso sia il più lungo possibile. Mancano ancora delle cose, ma non voglio entrare nei dettagli. Non possiamo svegliarsi e dire di colpo che oggi siamo pronti a vincere. Detto ciò, continuiamo a lavorare cercando di tirare fuori il meglio da noi stessi. So per certo che abbiamo bisogno di altri step, di tempo e pazienza".

"Partiamo dal fatto che la Juventus è ancora imbattuta in campionato quindi tutti questi demeriti non ci sono. Alcuni pareggi potevano essere delle vittorie, quindi è normale si sia creato questo distacco (13 punti, ndr) ma non dimentichiamoci che lo scorso anno siamo noi ad essere arrivati a circa 20 punti da loro, di queste cose ce ne scordiamo rapidamente".

"Sull'esultanza al ritorno da Bergamo, io ero dentro il pullman e il megafono mi è stato passato chiedendomi di dire due parole, così ho pensato che al giorno d'oggi è difficile dire un grazie e io non potevo non ringraziare i nostri tifosi. Sono sicuramente emozioni che resteranno per sempre, mi sono sentito di dirlo".

"Non solo contro la Juve, ho percepito che non erano normali neppure quelle contro Atalanta, Verona e Roma. Non dico che dobbiamo lottare contro tutti ma, per tanti motivi, non c'è mai una partita normale. Lo dico sempre, noi dobbiamo considerare una grande partita ogni singola partita. Sappiamo che match come quelli con la Juventus sono ad alto indice di difficoltà, loro sono un osso duro. Non esistono squadre imbattibili, prima o poi devi perdere. La sconfitta fa parte della vita, la Juventus è sicuramente una squadra quadrata, con giocatori forti. Fanno la Champions League, hanno fatto un ottimo mercato e parliamo di un top club per cui avere sempre un grandissimo rispetto, come verso Milan e Inter. Se giochi in quelle tre squadre non puoi nasconderti, hai un solo obiettivo: vincere".

"Ogni finestra di mercato ti può migliorare e se non sarà adesso sarà a giugno. Vogliamo tornare in Europa, le finestre di mercato non sono solo per il presente, ma anche per il futuro, significa mettere delle basi. Basta pensare il mercato di due anni fa, dove sono stati spesi cento milioni e, alla fine, tutti sono andati via in prestito. È importante spendere soldi e, ancor di più, spenderli bene. Io sono venuto al Napoli per aiutare in un momento di difficoltà e bisogna essere sempre costruttivi. Oggi abbiamo un gruppo di cui sono contentissimo, so che con loro posso andare anche in guerra. Quindi se arriverà qualcuno ben benga, altrimenti ce ne faremo una ragione: lavoriamo, stiamo zitti e pedaliamo. Ma è un dato di fatto che, in futuro, questa rosa andrà sicuramente rinforzata in maniera importante. Se riusciremo a tornare in Europa ad oggi siamo pochi...".

"Buongiorno ha iniziato questa settimana a lavorare con il gruppo: ha perso un bel po' di massa muscolare e stiamo cercando di rimetterlo in pista. In certe situazioni è importante il feedback del giocatore, non mi piace forzarli al rientro. Anche io ho avuto tanti infortuni in carriera e so che vanno autogestiti anche a livello mentale. Non so quando tornerà a disposizione, è tutto molto soggettivo, ascolteremo il ragazzo".


feed