Cosa perde l'Inter con l'addio di Calhanoglu e il possibile sostituto

L'interesse del Galatasaray per il regista turco
Paris Saint-Germain v FC Internazionale Milano - UEFA Champions League Final 2025
Paris Saint-Germain v FC Internazionale Milano - UEFA Champions League Final 2025 / Jonathan Moscrop/GettyImages
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La notizia che ha cambiato il presente del centrocampo nerazzurro. Come sarebbe un'Inter senza Hakan Calhanoglu? Chi riuscirebbe a sostituire degnamente il regista turco? Nel nuovo corso abbracciato dalla società lombarda, il primo sacrificio potrebbe riguardare proprio una delle posizioni più delicate all'interno dell'undici, quella che raramente viene toccata.

Trovare un mediano di qualità, che sappia far girare la squadra con il ritmo giusto e al contempo operare un'importante fase di rottura è davvero complicato nel calcio moderno. Unire in un singolo uomo caratteristiche che per decenni sono state divise in più interpreti è forse una delle sfide più ardite per osservatori e scout di tutto il mondo. Hakan Calhanoglu, nei suoi 4 anni di Inter, ha rappresentato proprio questo profilo e un suo addio, seppur al termine di una stagione non eccellente, agita le prospettive nerazzurre.

Il picco l'ha vissuto nelle annate centrali del ciclo di Simone Inzaghi (2022-23 e 2023-24), rientrando a pieno titolo fra i registi più forti d'Europa, diventando un faro anche per la Nazionale di Vincenzo Montella, di cui è capitano da tre anni e con la quale ha quasi raggiunto le 100 presenze. L'intuizione di Simone Inzaghi di abbassarlo di qualche decina di metri per consegnargli le chiavi del gioco è forse fra le migliori dell'ultimo decennio di Serie A nerazzurro e ricorda in parte quella di Massimiliano Allegri con la posizione di Miralem Pjanic.

Hakan Calhanoglu, Miralem Pjanic
AC Milan v Juventus - Coppa Italia: Semi Final / Emilio Andreoli/GettyImages

Hakan Calahonglu ha 31 anni, una valutazione di 35 milioni di euro transfermarkt, e, proprio come il bosniaco, la sua carriera sembra di fronte a un bivio. Continuare a essere il leader tecnico-tattico dell'Inter o tornare in patria per concludere la sua avventura nel calcio con la maglia del club più titolato della Turchia. A 31 anni, nel 2021, proprio Miralem Pjanic aveva compiuto la stessa scelta firmando per il Besiktas, in una fase discendente della carriera che non avrebbe più trovato acuti sul percorso.

Qualche similitudine e la sensazione che come quella Juventus, anche l'Inter sia destinata ad un lento ridmensionamento nei prossimi anni. La scelta di Cristian Chivu per dar seguiro al ciclo Inzaghi ha sollevato varie discussioni, ancor prima dell'esordio che arriverà nei prossimi giorni al Mondiale per Club negli Stati Uniti.

Il possibilie sostituto di Hakan Calhanoglu

Le opzioni non mancano, ma nessuna sembra ad oggi convincere. La prima, guardando proprio alla rosa a disposizione, porta a Kristjan Asllani, mediano albanese classe 2002 giunto a quasi 100 apparizioni con la maglia nerazzurra, molte delle quali però a gara in corso. I margini di miglioramento ci sono, ma in questi anni di apprendistato non è mai avvenuto quel salto di qualità capace di invertire la gerarchia tra allievo e maestro. Puntare su di lui come titolare potrebbe rivelarsi una mossa sicura, ma anche consapevole che occorrerà del tempo per colmare il divario con il collega numero 20.

Poi l'ipotesi trasformazione di una delle mezzali in regista. Le opzioni più calde sono quelle di Barella e Zielinski, a cui è capitato in varie occasioni di operare come perni centrali del trio in mediana, mentre sono più lontane quelle che conducono a Mkhitaryan e Frattesi in una posizione che ne limiterebbe le caratteristiche principali. Il nome nuovo per il ruolo di regista resta comunque in casa perché fra i primi colpi dei nerazzurri a Chivu è stata regalata la qualità di Petar Sucic, promettente 2003 croato arrivato dalla Dinamo Zagabria per 14 milioni di euro. Un acquisto in prospettiva che potrebbe conquistare il protagonismo agognato da tutti i nuovi acquisti. Sa ricoprire tale posizione grazie all'esperienza maturata fra Zrinjski Mostar (Bosnia) e Dinamo Zagabria (Croazia), ed è fra i principali candidati a raccogliere l'eredità che lascerà Luka Modric in Nazionale dopo il ritiro.

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FBL-EUR-NATIONS-SCO-CRO / ANDY BUCHANAN/GettyImages

Un'altra ipotesi porterebbe a un cambio modulo (da 3-5-2 a 3-4-2-1) e a un sacrificio del trio di centrocampo dopo stagioni nel quale si era trasformato in uno dei principali punti di forza dei nerazzurri. Conservando la difesa a tre, Chivu potrebbe optare per una mediana a due composta da Barella e un suo compagno in mediana, con l'avanzamento di uno tra Frattesi e il nuovo arrivato Luis Henrique sulla linea dei trequartisti. Una soluzione che non si può ignorare considerando anche la necessità del club nerazzurro di cambiare qualcosa per diventare nuovamente imprevedibile.


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