Da Bove a Folorunsho? Come può cambiare la Fiorentina di Palladino

Cosa perde (e cosa guadagna) la Fiorentina con l'avvicendamento pronto a compiersi
Folorunsho
Folorunsho / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Il girone d'andata della Serie A 2024/25 deve ancora chiudersi ma il calciomercato è già partito, nella sua sessione invernale, e sulla carta sembra che non si tratti di un mero mercato di riparazione, atto a puntellare le squadre con innesti mirati. Abbondano le realtà che si preparano a intervenire con più colpi, con movimenti in entrata e in uscita, e la Fiorentina - nonostante un buon inizio di stagione - potrebbe uscire rimaneggiata dalle prossime settimane. Parlando di riparazione, di lacune quindi da colmare, è palese che la defezione di Bove - ormai fuori causa per i problemi cardiaci emersi in Fiorentina-Inter - abbia spinto Pradè a cercare subito un innesto che andasse a sostituire (per quanto possibile) l'ex giallorosso.

Da Bove a Folorunsho: cosa cambia?

Si torna di nuovo a Roma, per provenienza, andando a puntare su quel Michael Folorunsho inutilizzato da Conte al Napoli, dopo la scelta estiva di valorizzare quanto fatto a Verona nella stagione scorsa. Scelta rimasta solo teorica, data la presenza di una concorrenza insuperabile in azzurro, che aprirà le porte a un trasferimento (prima a titolo temporaneo e poi verosimilmente definitivo). La Fiorentina cerca da tempo quegli equilibri che, con l'assenza di Bove, sono venuti meno: una trequarti composta da Beltran, Gudmundsson e Colpani (o da Sottil, Gudmundsson e Colpani) appare troppo sbilanciata e priva di un elemento che sappia agire in modo più naturale da raccordo col centrocampo, rivelandosi dinamico, intelligente tatticamente e votato al sacrificio.

Edoardo Bove
Edoardo Bove / Gabriele Maltinti/GettyImages

Tutte qualità che Palladino ha saputo scoprire in Bove, reinventato come esterno sinistro atipico e capace di far valere le proprie doti di abnegazione assieme a un'intelligenza tattica sorprendente (tale da portare Palladino a spiegare quanto Bove "veda calcio"). Proprio valutando questo aspetto si può comprendere quanto il passaggio da Bove a Folorunsho non possa essere del tutto indolore: il centrocampista attualmente al Napoli porterà fisicità e muscoli, una naturale propensione a favorire la transizione in campo aperto grazie all'atletismo, ma vedrà penalizzata una costruzione più "ragionata".

Dinamismo e fisicità

Al contempo è evidente che, assieme ai più compassati e tecnici Cataldi-Adli, l'ex Verona si pone come complementare, come più dinamico e in grado di rendere "sostenibile" la presenza di elementi di maggior tecnica sulla trequarti, con specifico riferimento a Gudmundsson/Beltran e Colpani alle spalle di Kean. In questo caso si può riscontrare una continuità evidente col lavoro di Bove. Un potenziale sviluppo ideale, con Folorunsho in campo, potrà essere mosso proprio dalla volontà di far coesistere Gudmundsson e Beltran: si può immaginare una sorta di albero di Natale, un 4-3-2-1 con Folorunsho-Cataldi e Adli in mediana, Beltran e Gudmundsson sulla trequarti e Kean come riferimento offensivo.

Michael Folorunsho
Folorunsho / Ciancaphoto Studio/GettyImages

Occorre dar conto poi di come, nel percorso di Folorunsho, sia emersa una naturale propensione da centrocampista box-to-box, con la capacità dunque di occupare grandi porzioni di campo al di là della posizione di partenza: si sottolinea tra l'altro quanto proprio la zona sinistra del campo, quella lasciata sguarnita da Bove, sia stata la zona maggiormente occupata dal calciatore ai tempi del Bari, in B, partendo da mezzala (ma anche da trequartista nel 4-3-1-2). Un aspetto interessante, legato anche al gran fisico e al gioco spalle alla porta, può essere il supporto dato a Kean anche nel raccogliere i lanci dalla difesa o i rinvii di De Gea: Folorunsho può rappresentare una "boa" alternativa rispetto allo stesso Kean, chiamato spesso agli straordinari nell'addomesticare palloni difficili e nel farsi valere nel gioco aereo.

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