Dalla voglia di rilancio al possibile addio: rebus Pellegrini per la Roma

Situazione ai limiti del paradosso quella di Lorenzo Pellegrini, da capitano a elemento ai margini: nelle ultime tre partite il numero sette della Roma non è sceso in campo neanche per un minuto, con Claudio Ranieri in panchina si è visto soltanto contro il Napoli nel primo tempo e non ha più trovato spazio nelle sfide successive (contro Tottenham, Atalanta e Lecce, prima vittoria dopo il cambio di tecnico). Ranieri ha ribadito la volontà di rilanciare una risorsa importante sia tecnicamente che in quanto capitano, il discorso riguarda il recupero dal punto di vista mentale dopo le critiche e i fischi da parte della piazza, in seguito all'esonero di De Rossi.

Roma-Pellegrini: divorzio a gennaio?

Al contempo, accanto alla fiducia professata dal tecnico, non manca il dato comunque sorprendente dell'assenza di minutaggio nelle ultime tre partite e - di conseguenza - non mancano voci sul futuro. Secondo quanto riporta calciomercato.com non ci sarebbero stati contatti per il rinnovo del contratto, che scadrà nel giugno del 2026: un ingaggio importante, tra i 5 e i 6 milioni di euro, non facilita ovviamente le cose e non rende semplice neanche trovare una squadra qualora si optasse per un addio.

Per prolungare coi giallorossi servirebbe una riduzione dell'ingaggio, a livello europeo non sembrano esserci club disposti ad avvicinarsi al centrocampista della Roma mentre, pensando alla suggestione Saudi Pro League, sarebbe il giocatore a non vederla come percorribile. Anche Leggo si sofferma sul futuro di Pellegrini e sottolinea come non sia fantascientifica l'idea di un divorzio a gennaio, perlomeno nei piani del club: non ci sono segnali in direzione rinnovo e i giallorossi potrebbero scegliere (complice lo stipendio pesante) di rinunciare a un elemento centrale da tempo per le sorti della formazione capitolina.