De Gea da confermare e Martinelli in rampa di lancio: il futuro della porta viola
Il ritornello proposto dalla Fiorentina nella scorse stagioni, quello di un Terracciano in grado di sovvertire gerarchie e prendersi la titolarità a discapito di Gollini e di Christensen, ha trovato in David De Gea una varabile impazzita, un fattore di svolta. L'arrivo di Palladino in panchina ha portato tante novità e, nel corso dell'ultima estate, si è gradualmente fatta strada l'idea di una sorprendente rivoluzione tra i pali, sorprendente soprattutto considerando il profilo di chi è arrivato. De Gea ha rispolverato i guantoni dopo un anno senza squadra e, fin qui, è stato un protagonista indiscusso del buon campionato viola, lasciando a Terracciano il ruolo di portiere di Conference.
Effetto De Gea
I riflessi tra i pali, il carisma nel guidare la difesa, i due rigori parati contro il Milan e persino un assist per Kean nel successo sul Verona: tutti ingredienti che hanno contribuito a riportare l'ex United ai fasti di un tempo, rendendo ovviamente attuali i discorsi sul futuro. I viola hanno la possibilità, e chiaramente la sfrutteranno, di trattenere De Gea anche nel 2025/26 con ingaggio raddoppiato rispetto a quello attuale: difficile immaginare uno scenario diverso, alla luce di questi primi mesi e dell'idillio esploso con la nuova realtà.
Alle spalle di De Gea, però, occorre capire come si muoverà la società e che tipo di valutazioni verranno fatte sul fronte del vice: allo stato delle cose è Terracciano il vice, impiegato in Conference, ed è verosimile - spiega il Corriere dello Sport - che la situazione non cambi a gennaio. Con Christensen ormai fuori dal progetto, aspetto chiaro già dall'estate, è la posizione del 2006 Tommaso Martinelli ad attirare le attenzioni di tifosi e addetti ai lavori, desiderosi di vedere un altro figlio del vivaio viola imporsi in prima squadra (dopo Kayode e Comuzzo, con Rubino a sua volta fresco di debutto).
Quale percorso per Martinelli?
La Fiorentina ha posto un timbro concreto sulla volontà di puntare su Martinelli: il rinnovo ufficiale fino al 2029 dimostra come il giovane estremo difensore rappresenti il futuro della porta gigliata, una volta finita l'esperienza viola di De Gea. Martinelli, anche parlando dopo il rinnovo, ha commentato con favore la possibilità di allenarsi al Viola Park con portieri esperti e di livello ma - al contempo - appare potenzialmente utile un percorso di titolarità anche lontano da Firenze.
La Fiorentina potrebbe seguire l'esempio dell'Atalanta e delle scelte fatte su Carnesecchi, mandato in prestito alla Cremonese in B e diventato titolare in quel contesto, contribuendo poi alla promozione dei grigiorossi. Il legame di Martinelli con la piazza gigliata va al di là del discorso contrattuale e anche sportivo, definendosi tifoso così come Rubino, ma per renderlo finalmente un elemento solido su cui puntare in ottica futura diventa intrigante l'idea di un'esperienza altrove, la prima tra i professionisti, per sentirsi ancor più importante, per responsabilizzarsi ulteriormente e tornare alla base come realtà, non più come promessa.