Decide il solito Lookman, la Dea batte il Milan e vola in testa alla Serie A

Il sogno Scudetto dell'Atalanta contro la volontà di rientrare in corsa del Milan. Al Gewiss Stadium di Bergamo va in scena il primo big match della 15ª giornata di Serie A tra i nerazzurri di Gian Piero Gasperini (squalificato) e i rossoneri di Paulo Fonseca. Per i padroni di casa le novità rispetto all'undici titolare sono due: Djimsiti si riprende un posto tra i tre difesa, mentre ad accomodarsi in panchina, a sorpresa, è Mateo Retegui. Nel Milan il tecnico portoghese sceglie Gabbia accantoa Thiaw e ripropone Musah come esterno destro.

Le formazioni ufficiali di Atalanta-Milan

Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Ruggeri; Pasalic, De Ketelaere; Lookman. Allenatore: Gasperini.

Milan (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Thiaw, Gabbia, Theo Hernandez; Fofana, Reijnders; Musah, Pulisic, Rafael Leao; Morata. Allenatore: Fonseca.

La chiave tattica della partita

10 secondi e il Milan crea un'occasione gigantesca con un'azione probabilmente preparata dal calcio d'inizio. Thiaw verticalizzza forte, Morata sponda per Leao che imbuca Musah, tocco per Pulisic con lo statunitense che incrocia in area di rigore e trova un attento Carnesecchi a rispondergli. La Dea si spaventa e gli ospiti squillano al Gewiss. Per la risposta nerazzurra occorre attendere solo 2 minuti e 30: Ederson supera Emerson Royal con una magia, accomoda per Pasalic che, disturbato da Reijnders, calcia altissimo sopra la traversa sprecando una buona chance.

La Dea cresce, ma senza rendersi particolarmente pericolosa, almeno fino al minuto 12, quando sul calcio di punizione di De Roon (dal lato corto dell'area di rigore) De Ketelaere svetta du Theo Hernandez e impone la crudele legge del gol dell'ex al Milan portando in vantaggio l'Atalanta. Polemica per il contatto tra il francese e il belga, con l'autore della rete che appoggia entrambe le mani sulla schiena dell'ex compagno al momento del salto.

I rossoneri impiegano qualche minuto, ma poi riescono subito a sfruttare lo spazio alle spalle dei difensori. Theo imbuca perfettamente per Leao, che brucia Bellanova e serve a Morata un cioccolatino; lo spagnolo non trema e fa 1-1 a porta sguarnita riaccedendo la sfida per gli ospiti. La gara è apertissima e Bellanova si divora il nuovo vantaggio quasi istantaneamente; è la Dea a tenere maggiormente il pallone nella metà campo ospite, con la squadra di Fonseca che intraprende spesso transizioni veloci. Pasalic sbaglia un'altra ottima occasione e poi, per infortunio, Christian Pulisic è obbligato a lasciare prematuramente la partita; al suo posto Fonseca inserisce Loftus-Cheek. Il Milan non riesce più a spingere e il tiro di Lookman che esce largo è l'ultimo brivido di un primo tempo acceso e divertente.

Non ci sono cambi a inizio ripresa e i ritmi sono leggermente più bassi rispetto alla prima frazione, almeno fino all'ora di gioco. Succede poco a livello di occasioni nitide con le due compagini che restano nei rispettivi blocchi, ferme sulla volontà di concedersi poco o nulla. Gasperini inserisce Retegui e Samardzic a un quarto d'ora dal termine per provare a rompere l'equilibrio e Fonseca risponde poco dopo con l'ingresso di Abraham.

Il Milan preme e la Dea spaventa Maignan in contropiede: Samardzic conduce veloce e serve Lookman in area, ma il destro del nigeriano non crea troppi problemi al portiere francese. È però solo l'antipasto di ciò che sta per accadere. Lookman guadagna un angolo e poi svetta sul secondo palo depositando in rete il 2-1 e l'ottavo gol di testa nella stagione dell'Atalanta, il Gewiss Stadium festeggia un'altra importantissima vittoria.

L'Atalanta sogna dalla vetta della Serie A.

L'episodio della partita

Palle inattive. Sono quelle che decidono le reti capaci di cambiare l'inerzia iniziale e finale della gara. L'Atalanta si gode altre due reti arrivate con un colpo di testa (di De Ketelaere e Lookman, non proprio due specialisti); il Milan piange errori imperdonabili subendo una sconfitta che arriva per le solite disattenzione quando il gioco si interrompe e riprende con un calcio da fermo.