Dieci giorni per il nuovo direttore sportivo: pro e contro dei profili accostati al Milan

Se il campo, con le vittorie in rimonta contro Lecce e Como, ha dato un barlume di speranza per il rush finale di stagione, è a livello dirigenziale che il Milan deve adesso ritrovare stabilità e soprattutto serenità se intende costruire un futuro vincente a lungo termine. E il processo per ottenerle passa inevitabilmente dalla nomina del nuovo direttore sportivo.
A Furlani l'ultima parola
A sceglierlo sarà Giorgio Furlani, investito di tale compito da Gerry Cardinale in persona durante un meeting negli Stati Uniti. Sebbene i primi colloqui preliminari li abbia condotti Zlatan Ibrahimovic, sarà il CEO rossonero a passare in rassegna e sfoltire la lista dei potenziali candidati, analizzandone punti di forza e di debolezza.
Pro e contro dei profili sondati
Stando a quanto riferito da calciomercato.com, nei prossimi 10 giorni Furlani soppeserà i vali profili escludendo quelli meno adatti all'incarico. Allo stato attuale, il suo favorito è Tony D'Amico, in quanto dirigente abituato a scovare giocatori giovani e a rivenderli a peso d'oro in perfetta sintonia con la teoria del player trading. Tuttavia, D'Amico dovrebbe prima liberarsi dall'Atalanta, che non lo lascerà di certo lasciar partire tanto facilmente.
In lizza ci sono anche Fabio Paratici e Igli Tare, entrambi attualmente liberi da contratto. Il primo non avrebbe problemi ad ambientarsi in un top club come il Milan avendo lavorato per parecchi anni alla Juventus, ma il processo civile per il "caso plusvalenze", vicenda per cui sta scontando un'inibizione che scadrà a giugno, è un fattore che frena i rossoneri; il secondo ha invece fatto le fortune recenti della Lazio, ma è una figura più ingombrante e decisionista.
Non sembrano invece destinate a decollare le piste estere. Thiago Scuro del Monaco ha infatti recentemente affermato di non voler lasciare il Principato, mentre per Marcus Krosche dell'Eintracht Francoforte c'è la forte concorrenza del Liverpool.
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