Due punte o modulo intatto? La strada di Thiago Motta per schierare Muani e Vlahovic
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La logica dell'alternanza è spesso una strada obbligata quando un modulo appare, a conti fatti, un punto di partenza invariabile, un marchio di fabbrica privo di variazioni: Thiago Motta è rimasto fedele al suo 4-2-3-1, lo ha fatto quando i risultati non pagavano e continua a farlo ora che la sua Juventus comincia a raccogliere qualcosa di quanto seminato (quattro vittorie consecutive in campionato e quarto posto agganciato, in solitaria).
L'avvicendamento tra Dusan Vlahovic e Kolo Muani, il proverbiale nuovo che avanza, sembrava inesorabile e trovava nel rendimento del francese una potenziale pietra tombale sul finale di stagione del serbo - prima del verosimile addio - ma la situazione ha preso una direzione diversa e, proprio oggi contro l'Empoli, Thiago Motta potrebbe sancire un ulteriore salto di qualità, portando la logica dell'alternanza a fare spazio a quella della convivenza.
Avanti col 4-2-3-1: Motta non cambia
La suggestione era rimasta a lungo definibile come un auspicio dei tifosi, come un mero esercizio teorico basato sulle caratteristiche dei due attaccanti, ma col tempo la situazione ha cambiato volto e proprio contro l'Empoli - in campionato - Thiago Motta ha dato un assaggio della potenziale convivenza tra i due (così come col Cagliari). Un aspetto cruciale in tutto il discorso, sottolineato anche da Tuttosport nella sua edizione odierna, riguarda le ragioni che starebbero portando il tecnico a considerare un'ipotesi fin qui rimasta solo marginale: Thiago Motta avrebbe apprezzato l'atteggiamento mostrato da Vlahovic nelle ultime sfide, sia a partita in corso che dal primo minuto (con riferimento alla sfida vinta a Cagliari).
Il tecnico bianconero, del resto, non ha mai fatto mancare il proprio appoggio all'attaccante, anche nei momenti di maggiore difficoltà e in quelli in cui le sirene di mercato si facevano sentire maggiormente: Juve-Empoli di Coppa Italia può rappresentare insomma la piattaforma ideale per vagliare una nuova soluzione, certo particolarmente offensiva ma intrigante. Il tema degli equilibri diventa centrale a questo punto: è verosimile l'idea di un cambio di modulo per favorire la coppia Vlahovic-Muani, l'idea di un attacco a due? Non ci sono indizi che lasciano immaginare un simile scenario, sia valutando le scelte compiute fin qui da Motta che le sue parole nelle varie (numerose) conferenze stampa in cui l'allenatore ha dovuto rispondere a domande sulla convivenza del serbo e del francese.
Un cambio di rotta a livello tattico, soprattutto in un momento di continuità di risultati in campionato, appare deleterio e del tutto distante dalle prospettive di Motta: Muani si prepara dunque ad agire come esterno offensivo, a destra o a sinistra che sia, in linea con quanto fatto sporadicamente anche col PSG e col Nantesi in Ligue 1 (così come in Nazionale per favorire la convivenza con Giroud o Thuram). Appare interessante, in questo senso, anche considerare quanto gli esterni a disposizione di Thiago Motta permettano alla Juve soluzioni diverse, potendo giostrare su entrambe le corsie: ipotizzando la presenza di Nico Gonzalez contro l'Empoli in Coppa, dunque, è possibile sia figurarsi l'argentino a destra (a piede invertito) che sulla sinistra, con Muani dall'altra parte.
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