Equilibri da preservare o talento al potere? Il dilemma di Conceiçao per il Milan
![Gimenez, Felix e Leao Gimenez, Felix e Leao](https://images2.minutemediacdn.com/image/upload/c_crop,w_3865,h_2174,x_0,y_59/c_fill,w_720,ar_16:9,f_auto,q_auto,g_auto/images/GettyImages/mmsport/90min_it_international_web/01jkt4qk66e304sj5ekr.jpg)
Il tema dell'equilibrio da mantenere è spesso una costante nel calcio di oggi ed è evidente che, anche con scelte potenzialmente impopolari rispetto alle attese dei tifosi, un tecnico sia chiamato a realizzare un gioco d'incastri, anche sacrificando un mero discorso tecnico per dare più copertura. Non si tratta necessariamente di scelte conservative in senso stretto ma, appunto, di ingranaggi da far collimare per il bene del meccanismo complessivo: ci s'interroga, ad esempio, sulla possibilità effettiva che il Milan possa sostenere un reparto avanzato composto da Pulisic, Joao Felix e Leao alle spalle di Gimenez.
Proprio il Milan ci racconta come, nel recente passato, si sia individuato in scelte tese a equilibrare una natura virtuosa: quando Fonseca iniziò a puntare su Musah come esterno alto, di fatto, non mancarono voci concordi nel premiare tale soluzione, anche per dare maggiore copertura a un Emerson Royal in difficoltà. A questo punto però, anche alla luce delle impressioni emerse contro la Roma e nella ripresa con l'Empoli, è evidente che quanto accaduto sul mercato ponga Conceiçao nella condizione di riflettere sulla convivenza dei suoi elementi più talentuosi: Ibrahimovic e uno dei protagonisti del discorso, Joao Felix nello specifico, si sono espressi sul tema e hanno definito come sostenibile l'idea di una convivenza, a patto che ognuno si riveli generoso e applicato in fase di non possesso.
Tecnica e sacrificio: convivenza necessaria
Un proposito che in linea di principio appare condivisibile, persino lapalissiano, che dovrà però passare dal responso del campo, soprattutto nelle sfide più delicate. L'impressione più evidente è che il richiamo tecnico-estetico di un quartetto Leao-Felix-Gimenez-Pulisic possa dipendere, nella sua realizzazione, soprattutto da come Leao a sinistra e Joao Felix sulla trequarti riusciranno ad abbandonare la cifra di "genio e sregolatezza" per rendersi più votati al collettivo e più disciplinati, più generosi anche in fase di non possesso. Il nodo è essenzialmente questo e traccia la differenza tra un'idea intrigante, da adoperare però solo a partita in corso, e una realtà effettivamente realizzabile, pronta a tradursi in un 4-4-2 che sconfina nel 4-2-4.
La coperta rischia di essere corta: da una parte il mercato e la suggestione innegabile fornita da una simile forza di fuoco, con tanto di benedizione di Ibra, d'altro canto l'eterna ricerca degli equilibri, con annesso interrogativo su quanto gli altri interpreti dell'undici rossonero potranno trovarsi in affanno all'interno di una squadra spiccatamente offensiva.
D'altra parte è possibile notare un lato virtuoso all'interno del mercato condotto dai rossoneri, con Walker che sancisce un passo in avanti rispetto a Emerson Royal dal punto di vista difensivo (senza dunque richiedere lo stesso sostegno di cui necessitava il brasiliano) e con uno Gimenez che - rispetto a Morata - può fornire un contributo maggiore nel disturbare il possesso avversario fin dalle primissime fasi, permettendo alla squadra di non abbassarsi eccessivamente. Accorgimenti e spunti figli di un mercato rivoluzionario, possibili semi per una convivenza - quella dei quattro tenori rossoneri - che sulla carta non può che intrigare.
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