Esperto della Serie A e del lavoro in team: l'identikit per il nuovo direttore sportivo del Milan

I tentennamenti hanno portato a un naufragio definitivo della trattativa, pertanto possiamo dirlo: il prossimo direttore sportivo del Milan non sarà Fabio Paratici. L'ex dirigente di Tottenham e Juventus non convinceva a pieno a causa dell'inibizione per il caso-plusvalenze, così i rossoneri hanno preferito riaprire il casting e valutare altri profili, sempre con un identikit ben preciso in mente.
L'identikit del prossimo ds del Milan
Intervistato prima della sfida con la Fiorentina, Giorgio Furlani ha infatti ammesso a DAZN che il prossimo ds: "Deve essere uno che ci faccia vincere". Cosa ovvia per una squadra come il Milan, ma il CEO rossonero si è fatto sfuggire anche altri dettagli: "Siamo nel contesto dell'Italia e del campionato italiano e di tutte le sue specificità: è una cosa che sarà valutata attentamente". Furlani ha poi concluso il suo intervento dichiarando: "Non abbiamo avuto un ds tradizionale nelle ultime due stagioni, abbiamo separato il ruolo in varie persone nel club. Adesso quello che stiamo valutando è prendere un ds più tradizionale e riconsolidare quei ruoli in una persona. Rimarrà comunque un gruppo di lavoro, si lavorerà insieme con l’unico obiettivo di avere successo sul campo".
I nomi in ballo
Quindi vincente, italiano e abituato a lavorare in team: caratteristiche che secondo calciomercato.com portano a tre possibili candidati. Partendo dal più raggiungibile, Igli Tare va messo in prima fila non essendo sotto contratto con alcuna squadra. Più complicato invece arrivare a Tony D'Amico, attuale direttore sportivo dell'Atalanta che ieri pomeriggio ha annunciato senza mezzi termini che rimarrà a Bergamo anche l'anno prossimo. Perfino più defilato Giovanni Manna, il quale ha appena iniziato il proprio ciclo al Napoli e che Aurelio De Laurentiis difficilmente lascerà andar via.
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