Fiorentina tra riscatti e situazioni da chiarire: chi resta e chi può partire
- Gosens e Fagioli saranno punti fermi anche nella prossima stagione
- Buone possibilità di riscatto per Cataldi e Folorunsho: continuità a metà campo
- Dubbi su Adli, pessimismo per Colpani e Zaniolo

Doppia rivoluzione quella vissuta dalla Fiorentina, un cambiamento radicale iniziato in estate - col cambio di tecnico e di tante pedine - e proseguito nella sessione invernale con altrettanti addii (seppur meno pesanti) e un discreto novero di nuovi calciatori in linea con le richiesta di Palladino. Cambiamenti dagli esiti alterni, novità comunque tali da rivoluzionare le fondamenta della squadra che ha visto in pochi mesi venire meno la propria ossatura, quella che vedeva Milenkovic, Biraghi, Bonaventura e Nico Gonzalez come pilastri (assieme ad altri elementi partiti in inverno come Kouamé, Ikoné e Sottil).
Una Fiorentina rivoluzionata negli uomini, nella guida tecnica e anche nell'idea di gioco: Palladino ha preso le distanze dalla squadra spiccatamente offensiva e orientata sul possesso, quella creata da Italiano, cambiando volto e paradigmi dell'universo gigliato (con annesso periodo di assestamento). A livello tattico il cantiere resta aperto, quel cantiere che ha visto passare i viola dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 per poi virare di recente sul 3-5-2, mentre pensando agli interpreti si sottolinea come diversi elementi importanti di questa squadra non siano ancora viola a titolo definitivo ma - verosimilmente - lo diventeranno a breve.
Riscatti in ballo: chi resta e chi no
La Gazzetta dello Sport offre una panoramica a tutto tondo sul futuro dei viola da riscattare e parte dalle situazioni meno in bilico, quello di Robin Gosens e Nicolò Fagioli: in entrambi i casi, anche al di là degli automatismi che porterebbero al riscatto dall'Union Berlin e dalla Juve, il percorso è tracciato e la volontà è quella di proseguire insieme a prescindere. Nel caso di Gosens, tra l'altro, il raggiungimento del 60% delle presenze (per almeno 45 minuti) porterà al riscatto e il traguardo è ormai alle porte.
Fagioli dovrà dunque essere un punto fermo del centrocampo di domani e con lui è verosimile che ci siano ancora Cataldi e Folorunsho, arrivati in prestito con diritto dalla Lazio e dal Napoli: per il primo servono 4 milioni di euro, per il secondo ne servono 8: investimenti validi pensando al contributo dei due calciatori, nel primo caso per dare equilibrio alla mediana e nel secondo per dare muscoli, dinamismo e versatilità. Meno indirizzata appare la situazione di Adli, al di là di un impatto positivo in viola con calo successivo determinato anche da problemi fisici: servono 10,5 milioni per riscattarlo e l'epilogo in questo senso non è da dare scontato.
Appare comunque chiaro come, rispetto al passato, ci sia la volontà di presentarsi all'alba della prossima stagione con un'ossatura già definita a metà campo: Fagioli, Cataldi, Folorunsho e Ndour (ma anche Mandragora, col rinnovo) metterebbero al riparo da nuove e deleterie rivoluzioni. Su Adli le valutazioni definitive devono ancora essere fatte, non si può ancora parlare di pessimismo, mentre per Colpani e Zaniolo la situazione propende verso un addio: per il primo servono 12 milioni di euro per sancire il riscatto, cifra che potrebbe anche essere ridiscussa col Monza ma che è lontana dal contributo offerto fin qui dal giocatore.
Per Zaniolo il riscatto basato sulle presenze non è vicino, come invece nel caso di Gosens, e il cambio di modulo varato da Palladino complica (per adesso) ulteriormente le cose: nel 4-2-3-1 il calciatore di proprietà del Galatasaray avrebbe trovato più spazio rispetto al 3-5-2 dove può agire solo come riserva di uno tra Gudmundsson e Kean (entrambi inamovibili). Situazione tattica che complica anche le possibilità di riscatto per Colpani, sempre che non si immagini un suo utilizzo da mezzala a metà campo (idea comunque difficile da figurarsi, pensando agli equilibri su cui si regge oggi la mediana viola).
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