Firenze come sua dimensione, le difficoltà alla Juve e l'anno al PSG: parla Kean

Moise Kean
Moise Kean / Image Photo Agency/GettyImages
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Un infortunio alla caviglia mette a forte rischio la sua presenza per il match di domani contro la Roma, nel frattempo Moise Kean ha rilasciato un'intervista a Sport Week per ripercorrere i punti salienti della sua carriera, soffermandosi anche sulle difficoltà riscontrate lungo il tragitto. Tra i temi toccati l'addio alla Juventus e l'arrivo alla Fiorentina, dove ha già raggiunto un ottimo feeling con il tecnico Palladino. Tra le sue passioni poi c'è la musica, con il progetto di lanciare un disco insieme a Rafael Leao. Ecco le parole di Kean.

Il rapporto con Leao:
"Stiamo lavorando a un disco insieme. Rafa è un amico, un ragazzo d’oro. L’ho conosciuto tanti anni fa giocando contro in nazionale e da lì abbiamo mantenuto un legame molto stretto. La connessione che ho con lui e con McKennie non ce l’ho con altri, nel calcio".

Il rapporto con Palladino:
"Mi ha aiutato molto, in campo e fuori. Lui è giovane, è stato attaccante, ha ben chiaro cosa chiedermi - innanzitutto di andare in profondità - e cosa gli posso dare. Ha tanta ambizione e ama le sfide. E poi siamo una squadra giovane e piena di talento, faremo bene".

Sulle difficoltà alla Juve e l'addio:
"Sapevo che avrei potuto dare di più. L’ultimo anno poi è stato di sfiga, con l’infortunio che mi ha tolto lucidità. Al momento sai che è difficile, poi, però, sei grato a quelle difficoltà perché ti insegnano a gestirle in maniera differente, se dovessero ricapitare. La stagione scorsa è stata di insegnamento. Ora sono a Firenze, sto bene, tutti mi vogliono bene e io voglio bene a tutti".

Sull'anno al PSG e il mancato riscatto:
"È stato bello, il mio anno migliore a livello realizzativo. Poi c’è chi dice ‘eh ma grazie, avevi vicino Mbappé, Neymar… Li avrei fatti pure io’ (ride ndr). Io so solo che ho imparato tanto. Ricordo quella volta prima di una partita casalinga: mi ero colorato i capelli di blu, Mbappé mi viene vicino e mi fa: ‘Me li coloro pure io di blu, tu segno, io segno, e poi esultiamo toccandoci la testa, così facciamo la fusione dei colori’. Era un momento in cui Kylian non segnava neanche con le mani, eppure andò proprio come aveva predetto. E dopo il suo gol mise la testa accanto alla mia. Mancato riscatto? Le cose non accadono mai per caso. Ognuna ha una spiegazione dietro".

Firenze è il tuo posto nel mondo?
"È ancora presto ma adesso torno a casa col sorriso. Era una cosa che mi mancava da un po’".

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