Folorunsho sarebbe l'acquisto ideale per la Fiorentina nel mercato invernale?
Uno degli aspetti virtuosi della gestione Palladino, fin qui, ha riguardato la capacità di non fossilizzarsi a priori sulla soluzione tattica di partenza, riuscendo a recepire i messaggi inviati dalla squadra e a gestire i momenti di emergenza (come l'infortunio di Gudmundsson, con l'utilizzo di Beltran sulla trequarti e le buone risposte dell'argentino). Il passaggio dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 ha pagato, al contempo le varie soluzioni tattiche meno prevedibili - come l'utilizzo di Bove da esterno alto a sinistra - si sono tramutate in fretta da esperimenti a certezze. Proprio l'assenza di Bove, nel ruolo che Palladino aveva saputo cucirgli addosso, porta oggi la Fiorentina all'esigenza di reinventarsi o - se non altro - di individuare soluzioni per compensare una defezione che pesa.
Questione di equilibrio
A Bologna (nella prima delle due sconfitte consecutive che hanno preceduto il 2-2 di Torino) i viola hanno provato a concedersi una trequarti qualitativa, con Gudmundsson, Beltran e Colpani alle spalle di Kean ma è evidente che - rispetto alla presenza di Bove - la convivenza di elementi prettamente offensivi (per quanto disciplinati e votati al sacrificio, pensando a Beltran) ponga al centro il tema degli equilibri e di una coperta che forse appare troppo corta, rendendo la formazione in qualche modo sbilanciata. Il mercato invernale darà verosimilmente una mano ai viola, difficile immaginare che la Fiorentina non si muova in entrata, e il nome tirato in ballo con maggiore insistenza negli ultimi giorni è quello di Michael Folorunsho del Napoli.
Il profilo di Folorunsho riesce a intrigare e a trovare punti di contatto evidenti con ciò che serve ai viola: di fatto inutilizzato nel Napoli di Conte (appena 31 minuti in Serie A) il centrocampista romano è desideroso di confermare quanto di buono fatto nelle stagioni scorse e di dimostrare di poter meritare uno spazio in squadre che si giocano obiettivi importanti (anche con un pensiero rivolto alla Nazionale di Spalletti). A livello fisico è evidente come Folorunsho possa aggiungere centimetri e sostanza alla mediana viola, una virtù che lo accomuna anche ad altri profili citati (come Matic) ma che trova ulteriori aspetti incoraggianti nella versatilità del giocatore e nello spazio da occupare nel 4-2-3-1 di Palladino.
Indole da jolly
In questo senso ci aiuta l'evoluzione tattica di Folorunsho sperimentata in carriera e un'indole da jolly che, pur con caratteristiche diverse, ricorda quella di Bove. Con Baroni, a Verona, Folorunsho ha avanzato spesso il proprio raggio d'azione e si è trovato ad agire anche sulla trequarti, a Bari nella stagione precedente ha dato il meglio come mezz'ala (concludendo poi l'annata in posizione più avanzata): proprio incrociando tali aspetti è possibile capire come il centrocampista romano possa ritagliarsi un ruolo in viola, non solo da comprimario ma come elemento prezioso nella seconda parte della stagione.
Anche osservando la heatmap della stagione 2022/23 si può notare come, spesso, Folorunsho si sia trovato ad agire sulla sinistra, allargandosi con frequenza: non appare del tutto peregrina l'idea di vederlo sostituire Bove, andando a comporre con Gumdundsson/Beltran e Colpani il terzetto alle spalle di Kean, un terzetto più equilibrato di quello visto a Bologna. Folorunsho, così come Bove, darebbe a Palladino più soluzioni diverse e risponderebbe a quelle esigenze di fluidità e adattabilità spesso auspicate dal tecnico: i viola andrebbero ad aggiungere, in un colpo solo, una risorsa alternativa a Cataldi-Adli (come interno) ma anche un'alternativa sulla trequarti, un profilo in grado di occupare di fatto tutti i ruoli della mediana, in base alle esigenze.