I buoni propositi della Roma per il 2025

AS Roma
AS Roma / Ciancaphoto Studio/GettyImages
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L'arrivo di un nuovo anno è sempre un momento di riflessione e rinnovamento, dato che porta con sé la possibilità di cambiare rotta e fissare nuovi traguardi. Questo non vale solo per noi, ma anche per le squadre di calcio che possono avere necessità e ambizioni diverse. C'è chi nel 2025 deve compiere un salto di qualità, altri invece devono trovare continuità, e non mancano nemmeno coloro che devono riscattarsi dopo un anno deludente. In questo articolo esploreremo i principali buoni propositi e gli obiettivi che la Roma si deve prefiggere per il nuovo anno.

1. Nominare l'allenatore per la prossima stagione

Claudio Ranieri
Claudio Ranieri / Image Photo Agency/GettyImages

Di qui a giugno Claudio Ranieri dovrà provare a salvare il salvabile, traghettando la Roma verso la posizione più dignitosa possibile. Tuttavia, la dirigenza deve già iniziare a programmare la prossima stagione e per farlo bisogna in primis nominare il prossimo allenatore. È l'unico modo per portare i tifosi a guardare con ottimismo al futuro e per porre le basi per un progetto definito e stabile.

2. Acquistare un terzino destro

Zeki Celik
Zeki Celik / Nigel French/Allstar/GettyImages

Saud Abdulhamid si è scrollato di dosso l'etichetta di oggetto misterioso, ma non sembra comunque un giocatore su cui poter fare troppo affidamento, mentre Zeki Celik è un difensore in grado di giocare sulla fascia ed eventualmente come braccetto, però non è più di un semplice rincalzo. Ad oggi nessuno dei due offre adeguate garanzie, tant'è che Ranieri preferisce adattare Alexis Saelemaekers, costringendo il belga ad agire lontano dalla porta. Quello del terzino destro è un problema atavico in casa Roma che magari nel 2025 troverà finalmente la sua soluzione.

3. Prendere una decisione su Pellegrini

Lorenzo Pellegrini
Lorenzo Pellegrini / Image Photo Agency/GettyImages

O è una grande risorsa o è un giocatore indesiderato: quando si parla di Lorenzo Pellegrini non vengono usate mezze misure, cosa inevitabile trattandosi del "romano romanista" dal quale ci si aspetta sempre qualcosa in più. Allo stato attuale, pur essendone il capitano, il classe '96 non è un leader di questa Roma, che sembra perfino giocare meglio senza di lui. Nell'anno che è appena cominciato verrà presa una decisione: questa storia d'amore si rilancerà (ma per farlo serve un cambio di marcia da parte del diretto interessato) oppure finirà tra i rimpianti di entrambe le parti.

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