I cambi di Ranieri stendono il Como, l'Olimpico resta un fortino: 2-1 Roma
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All'Olimpico si sfidano due formazioni protagoniste di un buon momento, da un lato una Roma a caccia della quarta vittoria di fila (e dell'undicesimo risultato utile consecutivo) e dall'altra un Como capace di mietere vittime eccellenti come Fiorentina e Napoli. La prima occasione è per gli ospiti: cross pericoloso di Da Cunha da destra e stacco di testa di Kempf, pallone alto al 10'. Al 13' fischi dell'Olimpico: Dybala s'invola in area e Goldaniga lo ferma, Pairetto lascia correre tra le proteste dei tifosi.
Dal tentativo di un difensore ad un altro, dopo Kempf ci prova anche Smolcic con un destro da fuori di prima intenzione, ampiamente largo. Il primo timido tentativo giallorosso è alla mezzora, con Dybala: sinistro centrale bloccato da Butez. A passare è però il Como con Da Cunha, rapido a eludere la marcatura di Mancini sfruttando un filtrante perfetto di Perrone al 44'. Ancora proteste giallorosse in avvio di ripresa per un mancato giallo ai danni del già ammonito Smolcic: Pairetto non ravvisa neanche fallo. Rispetto al primo tempo i giallorossi si rivelano più propositivi e più efficaci in pressione, a provarci è comunque il Como con Cutrone: Svilar para a terra al 60'.
La Roma però è cresciuta e i cambi di Ranieri si traducono in gol: azione sull'asse Celik-Saelemaekers, destro del belga deviato da Goldaniga che supera Butez. Inerzia ribaltata e Roma che può godere anche della superiorità numerica: secondo giallo a Kempf per fallo su Dybala, la sfida cambia volto. I cambi di Ranieri pagano ancora: è Dovbyk a risolvere la sfida con un tocco sottomisura su cross di Rensch, appena entrato, su azione avviata da Cristante. Il Como prova a restare aggrappato alla sfida e spinge, colpendo un palo clamoroso con Vojvoda nel finale: si chiude sul 2-1.
La chiave tattica
Roma molto compatta per contrastare il gioco dei lariani e disturbarne il possesso, arma principale di una squadra che anche oggi si affida a un attacco più che mai fluido, con Nico Paz falso nove e Diao largo a sinistra. Il Como riesce a tenere palla con ordine e si attesta spesso sulla trequarti avversaria, spingendo maggiormente sulla destra: la Roma si difende bassa e riparte. L'aspetto che colpisce di più nel Como è la tendenza di Diao e Nico Paz a scambiarsi: il primo si accentra spesso e il secondo parte centrale e poi svaria, senza dare riferimenti.
I giallorossi dal canto loro si affidano a filtranti e palloni in verticale non sempre efficaci per Shomurodov. Dalla mezzora in poi la Roma prova ad alzare il baricentro e si affida spesso a cambi di gioco per sorprendere la difesa ospite, tentativi comunque vanificati dal gol di Da Cunha sul finire di un primo tempo che conferma il gran momento dei lariani. Ranieri prova a cambiare le cose nella ripresa e manda subito in campo Dovbyk ed El Shaarawy per Pellegrini e Shomurodov: 4-4-2 per la Roma con El Shaarawy a sinistra e Soulé a destra. Il cambio che fa la differenza è però Soulé-Saelemaekers, col belga subito protagonista e in gol.
La rete giallorossa e l'espulsione di Kempf ribaltano l'inerzia del match, dando la spinta ai giallorossi. La Roma offre una manovra più avvolgente e sfrutta le fasce, con le sovrapposizoni di Angelino e Celik: i giallorossi cercano i varchi giusti, il Como cambia approccio e punta sulle ripartenze (e su cambi più conservativi). I cambi di Ranieri rappresentano un fattore: dopo Saelemaekers segna anche Dovbyk e lo fa su assist di un altro subentrante, Rensch. Dopo il 2-1 il Como prova a rientrare in partita, la Roma è troppo passiva, e rischia qualcosa di troppo nel finale.
L'episodio del match
Il gol di Saelemaekers, appena entrato, ridà fiducia chiaramente ai giallorossi dopo una partita ricca di insidie, contro un Como che nel primo tempo conferma quando di buono espresso nelle ultime uscite. Al di là dell'ingresso in campo del belga e del gol di Dovbyk, decisivo per la vittoria, è chiaro che il doppio giallo ai danni di Kempf permetta ai giallorossi di prendere in mano le redini del gioco e di andare a prendersi la vittoria.
Il migliore in campo
Saelemaekers - Elemento davvero difficile da lasciare fuori per Ranieri, il tecnico giallorosso punta inizialmente su Soulé largo ma poi si ricrede e dà spazio al belga che ripaga con gli interessi. Il gol dà fiducia ai giallorossi e ribadisce la vena realizzativa inedita del calciatore di proprietà del Milan, Saelemaekers però non si ferma qui e dà il proprio contributo anche in fase di non possesso mettendo il proprio timbro sulla rimonta. Menzione d'onore per Ranieri e per una lettura perfetta della sfida da parte del tecnico, capace di cambiare la partita con le sostituzioni e di sistemare le cose in corso d'opera.
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