I contatti con la Roma e il futuro di Berardi: il commento di Carnevali

Giovanni Carnevali
Giovanni Carnevali / Alessandro Sabattini/GettyImages
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L'intenzione è di tornare a farlo in una partita di Serie A, ma almeno per il momento il Sassuolo dovrà accontentarsi di affrontare il Milan negli ottavi di Coppa Italia, in programma stasera alle 21:00. In vista del match di San Siro, l'amministratore delegato neroverde Giovanni Carnevali ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in cui ha commentato i presunti contatti con la Roma, a caccia di un nuovo CEO dopo l'addio di Souloukou, e soprattutto ha parlato del futuro di Domenico Berardi, tornato ai suoi livelli dopo il grave infortunio e ora già accostato alle big per il mercato di gennaio.

Sei in trattativa con la Roma?
"Falso. Ho letto e sentito certe voci e naturalmente l’eventuale interessamento mi fa piacere. Ma non sono abituato a riflettere su cose che non esistono. Se mai dovessi essere contattato, ci penserei".

Sull'ambizione di lavorare in una big:
"Per me il Sassuolo è un grande club. E soprattutto ha una grande proprietà. Chiunque ha l’ambizione di far parte di una delle società più importanti. Però per me non conta tanto dove lavori, ma come. Cioè il modo in cui la proprietà intende il tuo ruolo e te lo lascia svolgere".

Sulle offerte ricevute in passato:
"È vero che sono stato contattato. Ma se deve succedere, succede. E il treno ripassa. La cosa importante è fare le scelte giuste al momento giusto".

Sulle possibili offerte per Berardi:
"A breve arriveranno. Il valore del giocatore è top. Berardi pian piano sta arrivando alla condizione ottimale. A volte penso che io e Mimmo siamo accomunati dallo stesso destino: potevo lasciare il Sassuolo io, poteva lasciarlo lui e invece siamo qui insieme. Legatissimi tra di noi e con questo club".

Sulle sue qualità da dirigente in un calcio ormai ricco di fondi e proprietà straniere:
"Io sono un uomo di calcio, della vecchia scuola. Ho una visione ampia: campo e scrivania. E potrei serenamente lavorare con un fondo. Il problema di tante società è che si affidano a uomini non di calcio".


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