I fattori che faranno la differenza nella (affollata) corsa Scudetto
Come si vince il campionato? Come si stabiliscono le gerarchie in una corsa folle alla quale, consecutivamente da 5 giornate, Lazio, Fiorentina e Atalanta si sono unite mostrando uno stato di forma impressionante?
Per vincere il campionato occorre conquistare un punto in più di tutte le altre, è banale ma bisogna rendere sempre attuale quella filosofia del 'corto-muso' che negli ultimi due anni Napoli e Inter hanno cancellato vincendo con largo anticipo lo Scudetto. Per questa edizione sembra, o almeno è la speranza dei neutrali, che la questione titolo possa essere più complicata di quanto immaginato a inizio stagione, con protagoniste inaspettate che vale la pena valutare.
Proviamo a stabilire la gerarchia della corsa Scudetto analizzando i cinque club in due punti (escludendo dunque Juventus e Milan) sotto la lente di cinque filtri che risultano spesso decisivi nella vittoria di un titolo: abitudine dei tecnici a vincere, gestione degli impegni europei, livello della rosa, fattore entusiasmo e campioni/trascinatori.
Abitudine dei tecnici a vincere
Antonio Conte e Simone Inzaghi su tutti gli altri. Si tratta degli unici due tecnici che hanno nel Palmarés uno Scudetto, che hanno sperimentato sulla propria pelle come si vince un titolo italiano. Subito dietro figura ovviamente Gian Piero Gasperini, fresco vincitore dell'Europa League con l'Atalanta, un fattore da non sottovalutare nell'ottica di maturazione ed effetti positivi generati su ambiente e squadra. Ai margini Marco Baroni e Raffaele Palladino, alla prima esperienza in club con ambizioni europee, ma comunque capaci di dimostrarsi subito all'altezza.
Gestione degli impegni europei
Ripartiamo proprio dalla Lazio. L'unica, insieme al Liverpool, ad essere a punteggio pieno nelle due principali competizioni europee. Quando si discute di Europa, soprattutto con l'aumento delle sfide in calendario, spesso lo si fa nell'ottica di impegni che portano via energie alla Serie A. A volte è così, mentre in altri casi, coincidenti con periodi positivi, tendono addirittura ad amplificare il momento e il valore di una squadra.
Inter e Atalanta hanno sistemato il proprio cammino in Champions nelle prime quattro giornate e hanno ora occasioni importanti per rientrare nelle prime otto e saltare quindi un turno. Stesso discorso vale per la Fiorentina, che non avrà problemi a gestire i suoi avversari in Conference League. Esentato dal tema Europa il Napoli di Antonio Conte, che non partecipa alle competizioni dopo la deludente stagione 2023-24. Il lato positivo riguarda il non affaticare ulteriormente i suoi titolarissimi, quello negativo l'avere possibilità ridotti di concedere occasioni ai giocatori che giocano meno, così da complicare il discorso condizione fisica di coloro che scendono saltuariamente in campo.
Livello della rosa
Qui ci possiamo affidare alle cifre che offre il database calcistico transfermarkt. L'Inter conduce con una valutazione di 677 milioni di euro (poi Juventus e Milan), segue l'Atalanta con 447 milioni e subito dietro il Napoli con 429. Davanti a Fiorentina e Lazio ci sarebbero Roma e Bologna; la società viola ha una valutazione totale di 258 milioni, quella biancoceleste di 236. Differenze significative soprattutto con l'Inter di Simone Inzaghi, che anche nel discorso riguardante i numeri appare come la principale favorita al titolo.
Fattore entusiasmo
Questo invece non ha gerarchia. Abbraccia chiunque e lo accompagna fino a quando gli va. Fino a metà stagione come accaduto alla Juventus di Allegri in quella appena trascorsa o fino alla fine con l'effetto di riportare il piccolo Bologna in Champions League. Tutte, in questo preciso momento, sono guidate da un entusiasmo generale che le sta aiutando nell'infilare tante vittorie consecutive. Spicca il Napoli per il legame creato in brevissimo tempo da Antonio Conte con squadra e tifosi, ma anche la Lazio di Baroni e la Fiorentina di Palladino, la cui continuità sta trasformando molti calciatori rendendoli tra i migliori interpreti non solo dei rispettivi club, ma anche dell'intero campionato (Es. Tavares, Rovella, Comuzzo, Kean).
Campioni e trascinatori
Le famose etichette, complicate da stampare e apporre, ma sempre necessarie all'ora di decidere campionati così imprevedibili. L'assenza del Campione con la C maiuscola si fa sentire anche nei principali club del mondo (vd. la situazione del Manchester City con Rodri) e la sua presenza in Italia è quindi altrettanto necessaria per festeggiare lo Scudetto.
Calciatori così dominanti li rintracciamo principalmente nell'Inter e nel Napoli, uno nell'Atalanta e tanti potenziali trascinatori in tutti i club. Lautaro e Dimarco, e ancora Calhanoglu, Bastoni, Barella e Thuram per la squadra campione d'Italia in carica, Kvaratskhelia e Lukaku tra gli azzurri, con Lobotka, Anguissa, Buongiorno e Di Lorenzo nel ruolo di punti fermi. Lookman il campione dell'Atalanta, con Bellanova, Hien, Retegui come trascinatori principali. Nella Lazio è la fascia sinistra a suscitare maggior entusiasmo con i picchi raggiunti da Tavares e Zaccagni, ma anche il protagonismo di Rovella e Dia; chiudiamo con la Fiorentina che si sta godendo un Kean in versione unstoppable, che ha trovato in Comuzzo e Ranieri una coppia di centrali importanti e ha soprattutto riscoperto un David De Gea in una condizione eccezionale.