I possibili esperimenti di Palladino in APOEL-Fiorentina
Conference League come occasione preziosa per ruotare i calciatori a disposizione, in una consueta logica di turnover, ma anche come piattaforma ideale per concedersi esperimenti tattici più o meno inattesi e coraggiosi. Raffaele Palladino deve controbilanciare l'ovvia esigenza sportiva, avvantaggiarsi nel girone unico e battere l'APOEL Nicosia, con la necessità di far rifiatare gli elementi più stanchi (o acciaccati). La Fiorentina si prepara ad affrontare la formazione cipriota e lo fa con un Kean in meno: nessun rebus però sulla sostituzione del centravanti, Kouamé è infatti pronto a guidare l'attacco. D'altro canto, anche al netto di defezioni forzate, le novità non mancheranno e potrebbero risultare sorprendenti, andando a inserire elementi in ruoli diversi da quelli consueti.
Ruoli inediti per Richardson e Parisi
Partiamo dal centrocampo e dalla possibilità che, accanto al rientrante Mandragora, Palladino non schieri Richardson: il tecnico viola potrebbe infatti inserire il marocchino sulla trequarti, come apertamente ammesso in conferenza stampa, dandogli dunque modo di agire in una posizione fin qui mai (o quasi mai) ricoperta. Tornano in mente le parole dello stesso Richardson in sede di presentazione, il suo debole dichiarato per Paul Pogba e la volontà di emanciparsi dunque dal ruolo di interno, facendo valere il proprio tasso tecnico e - perché no - regalando anche soluzioni col tiro da fuori (dopo averci già provato nelle ultime due vittorie in trasferta dei viola).
Accanto alla prospettiva di vedere Richardson trequartista, con Mandragora-Adli come interni, è emersa anche un'altra suggestione: quella di Fabiano Parisi impiegato come esterno alto nel 4-2-3-1. Un'idea che si distacca sia da quella percorsa spesso in campionato, con Bove come esterno atipico, sia dall'utilizzo di Sottil (il più adatto, sulla carta, per ricoprire quel ruolo). In genere Palladino si affida a esterni offensivi a piede invertito ma Parisi, per rapidità e capacità di saltare l'uomo, potrebbe ritagliarsi uno spazio inedito in un ruolo più offensivo (scoprendo così una chance in più per trovare minutaggio nonostante la presenza ingombrante di Gosens e Biraghi, che fin qui lo hanno relegato al ruolo di semplice rincalzo).