I protagonisti ritrovati della Roma targata Ranieri
- Saelemaekers e Koné dominanti
- Il protagonismo degli esperti Hummels, El Shaarawy e Paredes
La Roma è tornata alla vittoria, e affermarlo nella corrente stagione non è per niente banale. I giallorossi hanno vinto la 4ª partita in 15 di Serie A, la 5ª in 20 stagionali considerando anche l'Europa League. Un periodo complicato durato troppo per la squadra capitolina, che alla quarta partita della gestione Claudio Ranieri (dopo Napoli, Tottenham e Atalanta) è finalmente tornata a festeggiare il successo contro il Lecce di fronte ai propri tifosi.
Uno Stadio Olimpico caldo ha rumoreggiato quando il vicepresidente Ryan Friedkin è stato ripreso dalle telecamere e ha invece, come accaduto già con l'Atalanta, omagggiato il tecnico che ha deciso di riprendere le redini della sua squadra del cuore dopo il ritiro. La cura giallorossa non è ovviamente completa, serviranno continuità di prestazioni e risultati per permettere alla Roma di dichiarare concluso un periodo negativo che ha già compromesso la stagione a livello di obiettivi. Proviamo comunque a segnalare gli interpreti finora più positivi della terza gestione Ranieri.
I protagonisti della gestione Ranieri (finora)
Un frizzante Alexis Saelemaekers. Ciò che serviva alla Roma. È arrivato con qualche mese di ritardo, dovuto all'infortunio, il contributo diretto di Alexis Saelemaekers alla causa giallorossa. Il mezzo assist per Angeliño a Londra e ora l'entusiasmante prestazione (con gol) davanti ai suoi nuovi tifosi da titolare. Il belga in prestito dal Milan ha sbloccato il match contro il Lecce giocando da seconda punta di destra nel 3-4-2-1 disegnato da Ranieri. Qualità per affrontare gli avversari nell'uno contro uno, per associarsi in spazi stretti e cambiare l'indice di pericolosità giallorosso da un momento all'altro. Una risorsa nuova da reputare fondamentale per uscire dalla crisi.
Leandro Paredes in regia. Si era risvegliato con l'arrivo di Daniele De Rossi in panchina circa un anno fa e si sta riproponendo come protagonista principale in un altro momento difficile. L'esperienza di Leandro Paredes in regia emerge ancora dopo qualche brutta figura a livello individuale nella stagione corrente. La sua capacità di gestire il ritmo e di far girare la Roma è unica tra gli interpreti presenti in rosa.
Il ritorno in forma di Mats Hummels. È stato un oggetto misterioso per tutta la gestione Juric, sempre in panchina salvo lo spezzone di Firenze in cui ha rimediato un autogol. Poi il passo falso a Napoli e le prestazioni positive a Londra e soprattutto all'Olimpico contro la squadra pugliese. È rispolverandolo in campo, concedendogli consecutivamente minuti, che Ranieri sta dimostrando (come preannunciato in conferenza) che uno come Hummels è in grado di fare la differenza e garantire quella solidità difensiva mancata finora.
Preponderante Manu Koné. Il potenziale lo aveva già per larghi tratti mostrato con Ivan Juric, ora sta soltanto dando continuità in un contesto maggiormente positivo anche dei suoi compagni. Un centrocampista importante per la Roma e per la Nazionale francese, con senso del gol, capacità di gestione della sfera in tempi stretti, strappi in velocità grazie a una potenza fisica che lo rende fondamentale per poter sostenere una mediana a due.
El Shaarawy, Angeliño e la gerarchia a sinistra. Tanti i dubbi riguardanti la fascia sinistra giallorossa in questo avvio di stagione. Angeliño, con Ranieri, è tornato nel ruolo di esterno di difesa (momentaneamente quinto) riproponendo anche Stephan El Shaarawy nel ruolo più avanzato che ricalca maggiormente il suo passato. Tra le diverse certezze portate dalla nuova gestione sembra dominare la volontà di rimettere i giocatori di qualità nei ruoli che più li esaltano, senza snaturarne le caratteristiche per puntare su un'idea di gioco che non risulta loro congeniale.