I regali di Natale che l'Inter avrebbe voluto trovare sotto l'albero
Anche in questa stagione diventa complesso parlare di rimpianti e recriminazioni per l'Inter di Simone Inzaghi, squadra campione d'Italia in carica che attualmente si trova alle spalle di Atalanta e Napoli ma che - rispetto a chi la precede - ha una partita in più da giocare (il recupero della sfida del Franchi contro la Fiorentina). Una sola sconfitta e miglior attacco del campionato, al pari dell'Atalanta, rendono ostico individuare tracce meno virtuose le percorso nerazzurro ma è chiaro che esistano sempre aspetti potenzialmente perfezionabili, situazioni apparse meno solide rispetto al passato e miglioramenti da apportare. Cosa avrebbe voluto trovare l'Inter sotto l'albero?
1. Un derby diverso
L'avvio di stagione ha visto Inter e Milan partire in sordina, per i nerazzurri i pareggi contro Genoa e Monza non rispondevano certo alle aspettative e il derby disputato il 22 settembre scorso poteva rappresentare un crocevia per ripartire.
Il Milan dal canto proprio doveva dar continuità al successo sul Venezia per dimostrare di aver dimenticato il pessimo avvio: la necessità di Fonseca di allontanare le immediate voci di esonero ebbero la meglio, nel modo più doloroso possibile per i nerazzurri, sconfitti all'ultimo minuto dal gol di Gabbia. Si tratta ancora oggi dell'unica sconfitta rimediata dall'Inter nella stagione in corso, dell'unica macchia vera e propria (al di là dei due pareggi già citati con Genoa e Monza) in una stagione caratterizzata ancora da risultati importanti.
2. L'attacco al di là di Thuram
Inter come miglior attacco assieme all'Atalanta, come detto, tanto da rendere paradossale parlare del reparto avanzato come di un nodo critico. Si sottolinea però come tante reti siano arrivate da altri reparti: mezzali in grado di inserirsi ed esterni di spinta hanno fatto sì che la pericolosità nell'area avversaria non mancasse mai.
C'è però un discorso diverso che vede in Thuram l'unica certezza vera e propria nel reparto avanzato, Lautaro Martinez è a quota 5 gol fatti in campionato e ha impiegato cinque giornate prima di trovare il primo gol (aggiungiamoci anche un digiuno che dura da inizio novembre). Il Toro ha rivendicato un lavoro diverso e ugualmente prezioso per la squadra ma, fermo restando il supporto dei tifosi, nel 2025 ci si aspetta qualcosa di più. Al contempo Taremi, arrivato come affidabile rincalzo, non è riuscito a trovare la via del gol: nessun gol in A, una sola rete in Champions.
3. L'inizio difficile a livello difensivo
Un allarme soltanto iniziale, poi rientrato in modo evidentente (problema che tra l'altro si è manifestato soltanto in campionato e non in Champions). Sorprende il paragone con lo scorso anno pensando nello specifico alle prime nove giornate di campionato: nel 2023/24 i nerazzurri avevano subito appena 5 gol dopo 9 giornate, nella stagione in corso - nello stesso periodo - le reti subite sono state ben 13.
Un dato allarmante e in discontinuità col passato, un dato che però ha cambiato radicalmente forma nei mesi successivi come dimostrano le sole 2 reti subite dalla decima alla diciassettesima giornata. Un'evoluzione che permette di derubricare a episodica l'involuzione di inizio anno: i nerazzurri sembrano insomma aver preso gradualmente le misure.