I rischi della Fiorentina sugli esterni e le opzioni per Palladino

Rush finale tra campionato e Conference: sulle fasce possono emergere criticità
Dodò e Gosens
Dodò e Gosens / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Il passaggio dal ciclo targato Italiano a quello di Palladino, consumato la scorsa estate in casa Fiorentina, ha regalato tante novità: un diverso approccio dal punto di vista tattico, una fluidità maggiore a livello di modulo e la tendenza del nuovo tecnico di individuare punti fermi destinati a restare sempre in campo. All'alba della stagione 2024/25 sembrava che Kayode potesse rappresentare un'alternativa valida a Dodò, sulla destra, e che potesse dunque emergere un costruttivo turnover su quella corsia (sia in caso di 3-4-2-1 che di 4-2-3-1).

Due leader sulle fasce

La situazione ha preso una piega differente, nel corso del mercato invernale, e Kayode ha lasciato (almeno provvisoriamente) i viola per lasciare a Dodò il monopolio assoluto della fascia destra: non è arrivato un vice, nessuna riserva per il brasiliano che, non a caso, è l'elemento più utilizzato da Palladino sia in campionato che considerando tutte le competizioni. Un vero stakanovista, profilo capace di esaltarsi ulteriormente con il passaggio al 3-5-2, soprattutto pensando alla propensione offensiva del brasiliano, alla sua capacità di portarsi sul fondo, saltare l'uomo e fornire palloni utili per gli attaccanti (il gol del provvisorio 2-0 a San Siro lo spiega al meglio).

Dodò
Dodò / Alessandro Sabattini/GettyImages

Sorte comune a Robin Gosens, con la differenza che - nel caso del tedesco - un vice esiste e risponde al nome di Fabiano Parisi: l'ex Empoli ha approfittato dell'assenza di un altro punto fermo, come Gosens, ed è partito titolare nelle ultime uscite dei viola, con esiti positivi. L'impegno in Conference League contro il Celje fa sì che Palladino si trovi di fronte a un rebus sulle corsie esterne, con l'assenza di Gosens che è risultata più lunga del previsto e che lo vedrà fuori causa anche nelle prossime sfide tra Europa e campionato: gli straordinari per Parisi sembrano dunque inevitabili, sempre che Palladino non voglia utilizzare Folorunsho come esterno sinistro, approfittando dell'indole da jolly propria dell'ex Verona.

Jolly Folorunsho: destra o sinistra?

Folorunsho d'altro canto potrebbe anche vestire i panni insoliti del vice-Dodò, restando col 3-5-2, con Parisi a sinistra: di fatto resta da capire chi sarà a rifiatare tra Dodò e Parisi, pensando anche all'imminente sfida di campionato contro il Parma. Sullo sfondo c'è anche Matias Moreno, utilizzato talvolta come alternativa a Dodò quando il brasiliano agiva però da terzino destro: il 3-5-2 toglie un po' dallo scenario l'argentino, adatto come braccetto o al massimo come terzino ma certo non come esterno a tutta fascia (con caratteristiche radicalmente diverse da Dodò).

Michael Folorunsho
Folorunsho / Jonathan Moscrop/GettyImages

Il mercato invernale ha arricchito le soluzioni a disposizione di Palladino al centro della difesa con Pablo Marì e a metà campo, con Fagioli, Ndour e Folorunsho, ma le corsie laterali restano un nodo critico in vista del rush finale e potrebbero causare qualche grattacapo al tecnico: l'infortunio di Gosens e Dodò senza alternative sono due fattori con cui fare necessariamente i conti. Si tratta, a conti fatti, della controindicazione principale di avere veri irrinunciabili: in questo senso è giusto riconoscere quanto Parisi abbia saputo rispondere presente, lasciandosi alle spalle le voci invernali (con tanto di polemiche tra l'agente e la Fiorentina).

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