Ibrahimovic alla UEFA parla dell'ambizione della proprietà e degli obiettivi del Milan
Intervistato da UEFA Champions League Magazine, Zlatan Ibrahimovic ha ribadito la volontà sua e della proprietà di riportare il Milan nell'élite del calcio mondiale. Tra i temi anche i festeggiamenti per il 125esimo anniversario del club rossonero e le ambizioni del club. L'intervista è stata effettuata prima della partita che ha visto la squadra di Fonseca superare in trasferta il Real Madrid lo scorso 5 novembre.
"Faremo grandi cose per il125°anniversario e abbiamo qualche sorpresa in programma. Il Milan fa parlare della storia del calcio, noi siamo solo una nuova generazione in questa storia. E andiamo indietro nel tempo, portiamo il passato al presente e lo mescoliamo. Questo è ciò che rappresenta il Milan. Lo facciamo dall'interno e ognuno ha la sua opinione dell'esterno, ma dobbiamo ricordare a noi stessi come era prima per andare verso il futuro. E mentre sono qui, voglio ringraziare Berlusconi e Galliani, perché siamo tutti qui grazie a loro. Credo nel progetto Milan. Credo in ciò che rappresenta il Milan e penso di condividere la stessa visione delle persone che ci lavorano e della proprietà, perché vogliono fare cose straordinarie. Vogliono fare la storia, vincere. Quando si parla di vincere è lì che mi sento vivo perché voglio vincere. Farò qualsiasi cosa per vincere e non mollo finché non vinco. Ora lavoro per il club da un'altra prospettiva e non posso influire o dare il mio contributo in campo, sto lavornado dall'esterno e ho molto da imparare. Entro in questa nuova situazione con umiltà e passo dopo passo sto imparando molto. Mi sento legato al Milan in modo particolare anche dopo la mia carriera e voglio fare grandi cose con il Milan".
"Ho giocato per molte squadre, squadre straordinarie, grandi club ma la società che mi ha dato di più nella mia carriera è il Milan. Sono stato qui due volte e apprezzo molto ciò che rappresenta il Milan. La prima volta che ero qui ho provato grande felicità nel giocare e la seconda volta mi hanno dato tanto amore. Sento di voler restituire qualcosa. Sono orgoglioso e felice nell'aiutare e restituire".
"Da quando ho accettato di smettere di giocare sto bene. Sono in pace con questa decisione, non sento la mancanza di giocare a calcio. Quando dico che a volte mi sento frustrato a non essere in campo, è più per via della mia esperienza e di quello che so fare. Ma non è che mi manchi giocare in sé. Da quando ho deciso di smettere sono in pace con questo, sono felice e mi sento bene, lavoro con impegno in questo nuovo ruolo. Ho ottimi colleghi e lavoro con persone valide che mi aiutano, quindi siamo un grande team, giovane e affamato, con grande ambizione e grande visione. Nessuno è soddisfatto finché non otteniamo ciò che vogliamo, che è vincere. Con i giocatori parlo molto, ho contatti quotidiani. Fa parte del mio stare vincono a loro, aiutarli e consigliarli. Ci sono dinamiche diverse nelle varie situazioni e fa parte del mio percorso".
"La mia ambizione è fare la storia del Milan, ossia vincere trofei. Puntiamo a questo ma è un lavoro in corso, tante cose devono andare al loro posto e bisogna fidarsi del processo, perché si lavora in modo diverso e sotto condizioni diverse. Per esempio diamo molta attenzione ai giovani ora perché crediamo in loro. Vogliamo offrire una piattaforma dove possano crescere e diventare giocatori di alto livello in Serie A. Solamente questa stagione abbiamo creato Milan Futuro, una parte della nostra academy. L'abbiamo creata questa stagione perché ci crediamo fortemente, diamo grande attenzione ai giovani per sviluppare il futuro, e con Milan Futuro diamo loro la possibilità di giocare anche nel professionismo in Serie C. Il cuore del nostro lavoro è la prima squadra, tutti gli sforzi e le risorse sono dedicate a essa. I risultati devono arrivare perché se non vinci non ottieni qualcosa in cambio".
"Quest'anno mancano alcuni risultati ma ci sono molte novità nel club. Milan Futuro è una novità, stiamo cambiando l'academy, abbiamo un nuovo allenatore e nuovi giocatori. Tante cose nuove che devono integrarsi, quando lo faranno cominceremo a volare".
"Guardando alla storia del calcio, il Milan è globale. È conosciuto in tutto il mondo, guardando ai risultati storici il Milan è al vertice. Ora il Milan non ha sofferto, ma ha avuto meno successo in Europa, uno dei nostri obiettivi è tornare al vertice del calcio europeo. Guardando al calcio italiano, ora non possiamo paragonarlo alla Premier League, dobbiamo lavorare in condizioni diverse, essere più intelligenti e fare mosse diverse, questo è ciò che stiamo facendo".
"Pulisic è il nostro Capitan America. Sta facendo cose straordinarie, si vede che è felice ed essere al Milan rende felice ogni calciatore. Questa non è solo una mia opinione, ogni giocatore direbbe la stessa cosa. Hanno un ottimo contesto per concentrarsi solo sul campo. Reijnders penso sia il giocatore cresciuto maggiormente nel minor tempo possibile, sta facendo un lavoro eccezionale. È diventato un giocatore importante per il Milan e per l'Olanda, dimostrando di essere un profilo di alto livello".