Igli Tare o Fabio Paratici? Il Milan deve scegliere il nuovo direttore sportivo: la differenza tra i due dirigenti
Di Marco Deiana

Igli Tare o Fabio Paratici? È corsa a due per il ruolo di nuovo direttore sportivo del Milan. Una scelta importante per la società rossonera che deve iniziare a programmare la prossima stagione ipotizzando anche l'assenza di coppe europee. L'attuale nono posto in classifica infatti escluderebbe la squadra dalla partecipazione alle competizioni UEFA, anche se l'eventuale vittoria della Coppa Italia garantirebbe di diritto la qualificazione all'Europa League. Insomma, il club nella programmazione deve mettere sul piatto tutte le opzioni possibili. Una cosa è certa, o quasi: nella stagione 2025-26 non ci saranno i grandi incassi della Champions League.
Proprio questo particolare potrebbe cambiare il progetto rossonero con la cessione di uno o più pezzi da novanta per tenere i conti in ordine. Sarà compito proprio del nuovo direttore sportivo valutare e decidere la strategia migliore per tenere il bilancio in attivo e la competitività della squadra. Sul nuovo diesse pende anche la decisione del nuovo allenatore, dando per scontato l'addio di Sergio Conceicao che ha un contratto fino al 2026 ma con una clausola che permette al Milan di strappare il contratto a fine stagione in caso di mancato raggiungimento del quarto posto in classifica.
Detto ciò, la scelta del nuovo direttore sportivo è quanto mai fondamentale per mantenere la competitività del Milan. Il candidato principale è stato a lungo Andrea Berta, ma l'ex dirigente dell'Atletico Madrid è promesso sposo ad un club della Premier League (probabilmente l'Arsenal), quindi rimane la corsa a due tra le alternative: Igli Tare e Fabio Paratici. Quali sono le differenze tra i due? Quali esperienze hanno avuto in carriera?
Le carriere di Igli Tare e Fabio Paratici
La carriera di Igli Tare da direttore sportivo è totalmente legata all'esperienza con la Lazio. L'ex attaccante albanese nell'estate 2008 anziché il rinnovo del contratto si ritrova sul tavolo la proposta di Lotito per un ruolo dirigenziale nel club biancoceleste. Così, dall'oggi al domani appende gli scarpini al chiodo e inizia la sua avventura da direttore sportivo, sostituendo l'esperto Walter Sabatini - nel mentre passato al Palermo -. Un anno più tardi conclude il percorso da direttore sportivo a Coverciano.
Durante la sua esperienza alla Lazio da diesse, conclusa nell'estate 2023, ha concluso diversi importanti affari di mercato: da Ciro Immobile a Miroslav Klose passando per Lucas Leiva e Sergej Milinkovic-Savic, giusto per citarne qualcuno.
L'attaccante italiano e il centrocampista serbo sono due colpi da maestro di Igli Tare. Il primo acquistato in prestito gratuito con riscatto fissato a 9 milioni di euro dal Siviglia, approfittando della stagione difficile vissuta dal calciatore in Spagna; il secondo invece arrivato dal Genk anticipando di un niente la Fiorentina (che ha tentato di battere la concorrenza laziale portandolo a Firenze per visitare la città e lo stadio viola, trovandosi davanti però un calciatore che aveva ormai dato parola alla Lazio).
Chiude la sua esperienza alla Lazio da diesse con tre Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane in bacheca.
Più variegata invece la carriera da dirigente sportivo di Fabio Paratici che ha iniziato la sua avventura alla Sampdoria come capo osservatore, diventando successivamente direttore sportivo del club blucerchiato al fianco di Beppe Marotta, in quel periodo direttore generale. Alla Sampdoria ha conquistato una qualificazione ai preliminari di Champions League e la vittoria dello Scudetto Primavera.
Nel 2010 arriva l'occasione della vita e segue Beppe Marotta alla Juventus con l'obiettivo di rialzare i bianconeri che dopo Calciopoli vivono un periodo non facile. Paratici farà parte di uno dei cicli più vincenti della storia bianconera, grazie anche ad alcuni colpi di mercato da lui firmati come quelli di Andrea Barzagli (riportato in Italia dal Wolfsburg per meno di mezzo milione di euro), Paulo Dybala (strappato a mezza Italia dopo l'exploit con la maglia del Palermo), Paul Pogba (arrivato a costo zero dal Man Utd) e Cristiano Ronaldo, diventato l'acquisto più oneroso di un club italiano. E proprio Paratici a spingere per l'arrivo del portoghese, nonostante l'enorme costo totale.
L'esperienza bianconera finisce a maggio 2021 con ben diciannove trofei vinti. Un mese più tardi firma per il Tottenham Hotspur dove conclude alcuni importanti colpi di mercato - grazie alle disponibilità economiche degli Spurs - come quelli di Cristian Romero, Rodrigo Bentancur e Dejan Kulusevski, ma anche Destiny Udogie, Richarlison e Pedro Porro.
Le differenze tra Tare e Paratici
Sicuramente come esperienza internazionale, Fabio Paratici ha un passato più importante grazie alle esperienze alla Juventus e al Tottenham. Proprio l'avventura negli Spurs hanno arricchito il bagaglio tecnico e culturale dell'ex diesse della Sampdoria. Aver affrontato da protagonista la trattativa per l'acquisto di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid, gli garantisce maggiore esperienza quando c'è da trattare nomi importanti del panorama europeo.
Al contrario Igli Tare si è reso protagonista di sessioni di mercato con poco budget e tanta fantasia. Tra acquisti a parametro zero, giocatori da rivalorizzare (e quindi pagati meno del loro effettivo valore) e elementi di prospettiva, l'ex diesse della Lazio ha esperienza nella programmazione e gestione di sessioni di mercato low budget.
feed