Igor Tudor sui gol da palla inattiva, i braccetti e il gol di Locatelli

Finisce come all'andata fra Juventus e Roma, ma con un gol a testa per piemontesi e capitolini. Al vantaggio nel primo tempo firmato da Manuel Locatelli risponde Eldor Shomurodov, man of the match, a inizio secondo. Un punto che non scuote la classifica nella corsa Champions League in attesa del posticipo fra Napoli e Bologna. Le parole nel postpartita di Dazn del tecnico juventino Igor Tudor.
Sulla partita e i gol subiti da corner: "Bisogna concedere meno, anche se la struttura che mancava di Bremer, Gatti e Cabal decide tanto; poi bisogna mettere più attenzione. Mi sono appoggiato al modo di difendere che facevano finora. Vedremo in futuro, c'è da migliorare. Mi è piaciuto il primo temo, abbiamo spinto bene e fatto cose interesssanti. Loro hanno cambiato sistema nel secondo e fatto qualcosaina, il gol da calcio d'angolo che non è un dettaglio. Penso che abbiamo finito bene, volevamo vincerla noi, ma non ci siamo riusciti. Siamo contenti comunque per il periodo da cui viene la squadra, anche di testa. Siamo sulla trada giusta contro una Roma che veniva da 7 vittorie è un pareggio che ci dà confidenza per crescere ancora di più".
Sui braccetti e il gol di Locatelli: "Grande gol di Locatelli, di qualità, è sempre la qualità dei giocatori a decidere. Volevamo spingere con i braccetti, portare tanti giocatori ma non concedere contropiede. Si lavora sulle preventive contro una Roma che è una squadra pericolosa da quel punto di vista. Non era scontato venire qui, ma mi è piaciuto tanto l'approccio, la carica e la consapevolezza, mentalità giusta".
Sull'emozione di allenare la Juve: "Sono qui da una decina di giorni. È chiaro che l'adrenalina e le emozioni si abbassano. È bello ma bisogna pensare al lovoro, godendosela, anche se c'è poco tempo per farlo. Finisce una gara e si pensa all'altra, poi si programma l'allenamento. Da fuori sembra che si goda di più" .
Sull'arrivo a Torino in macchina: "Per non viaggiare in aereo. Circa 10 ore, anche nel 98 quando c'era Ciro (Ferrara ndr) ero andato in macchina".
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