Il coraggio dell'impopolarità: Inter e Atalanta, scelte audaci dopo un ciclo storico

  • L'Inter, abbandonata forzatamente la pista Fabregas, punta su Chivu per la panchina
  • Atalanta decisa sugli "allievi" del Gasp: Juric in vantaggio su Thiago Motta
FC Internazionale v SL Benfica - UEFA Youth League 2023/24
FC Internazionale v SL Benfica - UEFA Youth League 2023/24 / Jonathan Moscrop/GettyImages
facebooktwitterreddit

Gli eventi che costellano il mondo del calcio richiedono spesso di assumere uno sguardo d'insieme, senza dunque soffermarsi sul singolo fatto ma provando a unire i puntini: succede per le svolte tattiche, sostanziali o presunte, così come succede per quelle tendenze che caratterizzano un dato contesto. L'estate che sta per partire sarà ricordata senz'altro come quella dei cicli interrotti e della necessità di ripartire, di percorsi di successo arrivati a conclusione in modo più o meno inatteso e traumatico: parliamo nello specifico di due storie tinte di nerazzurro, soffermandoci su Inter e Atalanta.

Inter e Atalanta: due scelte a sorpresa

Da una parte Simone Inzaghi e dell'altra Gian Piero Gasperini, volti che hanno caratterizzato gli ultimi anni della Beneamata e della Dea: da un lato un percorso caratterizzato da uno Scudetto, due finali di Champions e un'identità di gioco chiara, dall'altra parte un impatto a tutti gli effetti storico e in grado di elevare lo status dell'Atalanta in modo stabile e continuativo (con tanto di Europa League vinta come timbro, per entrare nella leggenda). Un senso di smarrimento appare naturale in un caso come nell'altro, nel caso dell'Inter - poi - la disfatta rimediata in finale di Champions a Monaco aggiunge una nota ulteriore di timore di fronte all'ignoto, un senso di insicurezza del tutto impronosticabile fino a poche settimane fa.

Gian Piero Gasperini, Ivan Juric
Gasperini e Juric / Jonathan Moscrop/GettyImages

C'è qualcosa che connette il lavoro di Marotta e quello della famiglia Percassi, adesso: in entrambi i casi si può notare come le dirigenze di Inter e Atalanta vogliano percorrere strade anche impopolari, sicuramente audaci, all'insegna della gioventù e della volontà di scommettere (in modo tutt'altro che conservativo). Scelte in controtendenza rispetto a quelle compiute dal Napoli lo scorso anno e dal Milan nei giorni scorsi, del tutto lontane rispetto a profili alla Conte o alla Allegri. Sia nel caso dell'Inter che dell'Atalanta si può rintracciare qualche segno di continuità: da un lato Chivu, passato da difensore del Triplete e da tecnico della Primavera, dall'altro uno tra Juric (favorito), Thiago Motta o Palladino: elementi accomunati dal legame con Gasperini, un vero e proprio mentore (pur con tutte le differenze tattiche tra un profilo e l'altro). In entrambi i casi, tra l'altro, la continuità potrebbe tradursi sul discorso tattico: Inter avanti col 3-5-2 e Atalanta col 3-4-2-1.

Un nuovo ciclo low profile?

Si può notare come si tratti di scelte a loro modo, potenzialmente, rischiose agli occhi della piazza, soprattutto qualora l'Atalanta scegliesse davvero - come sembra - di affidarsi a Juric: il tecnico arriva da una stagione da incubo, condita da una parentesi poco felice alla Roma e da un disastroso epilogo col Southampton (retrocesso in Championship con appena 12 punti fatti). Da un lato un tecnico forte di appena 13 partite da allenatore in Serie A, dall'altro uno Juric protagonista - probabilmente - del suo periodo di minore popolarità e di minore appeal mediatico: Inter e Atalanta percorrono strade inattese e apparentemente low profile, chiedendo alla piazza uno slancio di fiducia ed esercitando un credito sull'ambiente per quanto dimostrato nelle stagioni passate.

Cristian Chivu
Chivu / Luca Amedeo Bizzarri/GettyImages

La scelta fatta sull'allenatore si unisce poi un tema parallelo, quello di cicli tecnici che finiscono o comunque cambiano forma: l'Inter entra in un percorso necessario di ringiovanimento, citato ormai da tempo, l'Atalanta potrebbe perdere pezzi importanti sul mercato, aumentando ancor di più le incognite. L'impressione è che il ricorso a tecnici esperti e dal ricco palmares (i casi citati in precedenza di Napoli-Conte e Milan-Allegri) risulti una risorsa a cui affidarsi nei momenti di crisi: l'interruzione di un ciclo "sul più bello" al contrario trova una reazione opposta, si traduce nella voglia di scommettere e di esplorare vie diverse. Scelte tanto coraggiose da restare sospese tra il proverbiale coniglio estratto dal cilindro, qualora pagassero, e il prevedibile flop di cui dover dare conto alla piazza.

feed