Il fratello di Kalulu racconta la delusione sul Milan e la telefonata di Thiago Motta

Pierre Kalulu
Pierre Kalulu / Marco Canoniero/GettyImages
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Non può essere una partita come tutte le altre per Pierre Kalulu, giocatore di proprietà del Milan ma attualmente in prestito - con diritto di riscatto - alla Juventus. Il difensore francese è particolarmente legato al club rossonero (ma anche deluso), tanto da alimentare critiche nei primi giorni in bianconero per la sua bio su Instagram che sottolineava il suo trasferimento solamente temporaneo alla Juventus. In tanti (tifosi e non) hanno interpretato la biografia sul social - poi cambiata - come una scelta per evidenziare la volontà di disputare una stagione in bianconero e poi tornare a Milano. La situazione però si è capovolta e in breve tempo Kalulu è diventato pilastro della difesa di Thiago Motta e ha conquistato la fiducia di tutto il popolo bianconero, mettendo alle spalle il Milan. E il futuro sarà a Torino. La Juventus può esercitare il diritto di riscatto da 14 milioni di euro entro fine giugno. La conferma sul futuro lontano dal Milan e quindi sempre più bianconero arriva dal fratello Aldo. Queste le sue parole rilasciate a La Gazzetta dello Sport.

"Gli ho chiesto se avrebbe potuto giocare contro il Milan. A volte quando sei in prestito, da contratto, c'è il divieto di giocare contro la società che ha la proprietà del tuo cartellino. Ma lui mi ha confermato che può giocare ed è felice. Vuole dimostrare al Milan che hanno sbagliato a lasciarlo andare. Inizialmente era triste perché non voleva lasciare il Milan e perché aveva capito che la società non lo voleva più. Ha parlato con Zlatan: era infastidito. Inoltre il primo contatto è stato tra i due club, poi i bianconeri hanno chiamato Pierre. Lui era sorpreso, il Milan gli ha spiegato che era una soluzione che gli avrebbe permesso di giocare maggiormente. È rimasto deluso dal comportamento del Milan, dove è sempre stato bene ha firmato il suo primo contratto serio".

"La telefonata di Thiago Motta ha fatto la differenza. Gli disse che avevano bisogno di lui, che era un giocatore molto forte e anche se aveva avuto infortuni lo voleva lì. È stato l'inizio perfetto per questa storia, alla Juventus non si può dire di no. Pierre ha fatto buone cose al Milan, gli è piaciuta la squadra, la città ma quando ti dicono che non ti vogliono più devi andare. Con il Milan è un capitolo chiuso: è in prestito ma è difficile immaginare un futuro a Milano. Non si aspetta più nulla dal Milan e il Milan non deve aspettarsi nulla da lui. Storia finita".


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