Il primo impatto con la squadra e la sfida col figlio: Conceiçao verso Juve-Milan

Conceicao
Conceicao / ADRIAN DENNIS/GettyImages
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Esordio per Sergio Conceiçao sulla panchina del Milan, i rossoneri hanno scelto di ripartire dall'ex Porto dopo l'esonero - discusso nelle modalità - di Paulo Fonseca. Il nuovo tecnico rossonero ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della semifinale di Supercoppa Italiana contro la Juve, squadra in cui tra l'altro milita il figlio Francisco. Queste le parole dell'allenatore:

"Ho trovato una squadra umile, che vuole imparare, questa è la base per fare un lavoro di qualità. Io sono arrivato e c'è poco tempo di lavoro ma siamo stati incisivi nel preparare la squadra, per cercare di vincere domani ed essere competitivi".

Sulla sfida con la Juve: "Sono tutte partite diverse e momenti diversi, il tempo è quello che è. Quando sono venuto sapevo già del poco tempo per lavorare, sapevo che c'erano infortuni di giocatori importanti, non è una scusa e dobbiamo affrontare la Juve a testa alta. Dobbiamo capire cos'è importante per la partita".

La sfida col figlio: "Non sono per niente emozionato. A casa sono suo padre e domani è un avversario, è stato cresciuto così...lo voglio battere e lui vuole battere me".

Big match come stimolo: "Non è più facile o più difficile, il lavoro che abbiamo fatto è lo stesso, il nostro lavoro e migliorare quel che possiamo, capire il momento lavorando, le parole non contano niente in questi grandi club".

Su Francisco e sulla Juve: "Ci sono qualità tecniche, di capire il gioco, le qualità fisiche, Francisco sa di questo ed è così. Un giocatore che ha una sola buona caratteristica con me è difficile che giochi. Lui può fare una buona carriera, in Italia come in altri Paesi. La Juve ha giocatori di qualità e che lavorano bene, dobbiamo vedere come smontare l'organizzazione difensiva. Non voglio castrare talento e qualità, dobbiamo essere compatti e lavorare da squadra...un bel giocatore solo per gli occhi a me non serve".

Mercato: "Non ho parlato di mercato, Tomori fa parte del gruppo come tutti, quella è la cosa importante per me".

Cosa vuole cambiare: "Non sono magico, un visionario, io lavoro tutti i giorni per avere i risultati e a maggio si fanno i conti. Facciamo un lavoro fantastico ma difficile, domani lo stadio è pieno e siamo felici, siamo conosciuti, dobbiamo sfruttare quel che Dio ci ha dato...il momento lo cambiamo col talento e col lavoro".

Paragoni con Allegri, Conte o Simeone: "Io ho rispetto per tutti ma tutti siamo diversi, tutti quelli che ha detto hanno superato prove ad alto livello, io sono quello che sono e devo portare risultati al Milan"

Milan come rischio: "La vita è così, se non volevo restavo a casa, il Milan non è un rischio ma un piacere. Rappresentiamo uno dei club storici al mondo, con tanti tifosi dappertutto, cerchiamo di fare una bella figura".

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