Il programma (impegnativo) che attende il prossimo presidente della Lega Serie A

Impegni cruciali e urgenti su spinta dei club di massima serie
Serie A
Serie A / Nicolò Campo/GettyImages
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Il prossimo presidente della Lega Serie A, che andrà a sostituire Lorenzo Casini in tale veste, si troverà ad avere a che fare con numerose sfide strategiche per il futuro della massima serie e del nostro calcio, andando a raccogliere istanze dei club e trovandosi ad affrontare numerose criticità citate da tempo. Il 2025 come anno chiave, dunque, come crocevia particolarmente impegnativo: l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio sui compiti che attendono il prossimo presidente della Serie A, i tempi accelerati per la nomina fanno sì che si possa procedere presto a stilare una carta programmatica.

Un 2025 impegnativo: le sfide in ballo

Il tema della grande contribuzione fiscale della Serie A, delle garanzie sul fronte dell'occupazione e dell'impatto notevole sul PIL fanno sì che il mondo del calcio italiano si senta in qualche modo in credito e che si aspetti aiuti dallo Stato. I club di A potrebbero spingere per l'introduzione di sistemi di tax credit, presenti ad esempio nel settore cultura, affiancandoli verosimilmente a investimenti sui settori giovanili. Il discorso delle scommesse avrà poi un ruolo strategico: dalla Serie A potrebbe arrivare la richiesta di una percentuale degli incassi sulle scommesse legate al calcio (si parla dell'1% e di un possibile reinvestimento sui vivai).

Non solo: torneranno in ballo verosimilmente le voci sulla legge che impedisce di puntare su sponsorizzazioni legate al betting, possibili invece in altre realtà calcistiche europee (tanto da penalizzare dunque le realtà italiane a livello di opportunità di partnership). Sullo sfondo resta anche il tema stadi, spesso afflitto da una burocrazia soffocante rispetto alle ambizioni dei proprietari ed alla loro voglia di investire: si richiederanno procedure più snelle per la realizzazione di impianti di proprietà, ritenuti cruciali per il futuro dei club - anche dei più importanti - e per incrementare i fatturati (diventando più competitivi in una prospettiva internazionale).

Ci si aspettano interventi in grado di dare respiro al calcio, con bilanci che fanno ancora i conti con la crisi dovuta al Covid, seppur in lenta e graduale ripresa. In tal senso la mancata conferma del Decreto Crescita è stata un colpo non da poco, un aspetto in grado di penalizzare i club nell'ottica di portare in Serie A campioni dagli stipendi importanti. Una visione d'insieme che, insomma, ci offre un quadro quanto mai variegato e impegnativo per quello che sarà il successore di Casini.

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